Il “mercato galleggiante” di Bangkok: fare affari rispettando l’ambiente e la tradizione
di Weena Kowitwanij

Chuan Chuchan, 62 anni, ha creato un sistema di bancarelle sul canale Ladmayon della capitale, dove i venditori locali espongono i propri prodotti. A causa dell’inquinamento del corso d’acqua, però, il mercato rischia di interrompersi. Chuchan rema lungo il fiume con la sua barca ripulendo da solo l’immondizia ignorata da tutti: “Il problema dell’inquinamento si risolve solo sporcandoci le mani di persona”.

 


Bangkok (AsisNews) – Quando la gente “mi ha visto per la prima volta remare su una barca e raccogliere l’immondizia che tutti gettano nel canale, ha pensato che fossi matto e mi chiamava ‘il vecchio pazzo del canale’”. Lo racconta ad AsiaNews Chuan Chuchan, 62enne fondatore della Comunità di impresa agricola di Bangkok, che ha creato un “mercato galleggiante” nel canale Ladmayon, uno dei numerosi corsi d’acqua che attraversano la capitale. “Il mercato galleggiante e la sporcizia – spiega l’uomo – non possono andare insieme, ma nessuno si occupa di pulire l’acqua. Solo io lo faccio”.

Conosciuto come “zio Chun”, l’uomo ha fondato nel 2005 una comunità commerciale “galleggiante”, costruendo diverse palafitte dove agricoltori e artigiani locali possono vendere i propri prodotti e scambiarsi beni attraverso il corso d’acqua. Il mercato è situato a 20 minuti dal centro della capitale e nel 2007 ha vinto un premio dal Dipartimento del turismo thai.

Il mercato galleggiante è un punto di incontro fra i consumatori e i venditori, che fanno parte della stessa comunità. I contadini locali vi espongono le proprie merci: frutta, verdura, piante e una varietà di piatti e dolci locali. “Vendiamo prodotti a prezzi competitivi – spiega Chuchan – anche in confronto ai prezzi dei grandi centri commerciali”. Il quartiere è ormai riconosciuto come un esempio di comunità in grado di preservare l’ambiente e la cultura tradizionale.

Il “nemico” peggiore dell’impresa è l’inquinamento delle acque, che di solito viene ignorato dalle autorità e dagli abitanti locali. Secondo Chuchan, il modo migliore per affrontare il problema “è sporcarsi le mani partendo da quello che ognuno può fare pezzo per pezzo. L’uomo è diverso dall’animale e noi abbiamo la responsabilità di consegnare ai giovani la nostra cultura, filosofia e saggezza. Per questo l’agricoltura organica è così importante”.

Certo, “se il canale è pieno di immondizia, le persone non lo navigheranno. L’idea che mi è venuta del mercato galleggiante ha riportato l’interesse delle persone sul canale. Con il progresso dei trasporti, la gente si è abituata ad usare le auto e si è dimenticata dei fiumi e delle barche. Dobbiamo ricordarci invece che l’acqua e la natura sono la nostra vita”. “Cambiare le abitudini delle persone è quasi impossibile – riconosce Chuchan – ma io ho iniziato a raccogliere la sporcizia per dimostrare che quando il canale è pulito il mercato galleggiante è possibile”.

“Zio Chuchan” ha in mente altri progetti per arricchire la comunità locale: “Ho creato anche un parco dove la gente può andare per rilassarsi e scambiare idee. Inoltre, è necessario costruire una libreria, dove ognuno possa mettere i propri libri a disposizione della comunità. Infine, dovremo allestire un museo che mostri il nostro background e la nostra storia ai giovani”.

(Tratto da The Redeemer)