Papa: custodire il creato "come una madre o una sorella", con responsabilità, tenerezza e pace

Ricevendo un gruppo di rappresentanti dell’Istitute of Jainology di Londra Francesco parla della “custodia” della Terra, “nella consapevolezza che curare, custodire il creato, la Terra, è curare e custodire l’umanità intera”.


Città del Vaticano (AsiaNews) – Il creato è “lo specchio di Dio” e nostro compito è curarlo “come si cura una madre o come si cura una sorella, cioè con responsabilità, con tenerezza e con la pace”. E’ il pensiero rivolto dal Papa a un gruppo di rappresentanti dell’Istitute of Jainology di Londra, ricevuti prima dell’udienza generale.

Agli esponenti della antica comunità giainista, sorta in India nel sesto secolo avanti Cristo e centrata sulla filosofia della non violenza verso tutti gli esseri viventi, Francesco ha dunque parlato della responsabilità dell’uomo verso il creato, “dono che tutti noi abbiamo ricevuto perché ne abbiamo cura. Il creato è lo specchio di Dio, è lo specchio del Creatore, è lo specchio della natura, di tutta la natura, è la vita della natura e anche il nostro specchio”.

“A noi – ha proseguito - a tutti, piace la madre Terra perché è quella che ci ha dato la vita e ci custodisce; direi anche la sorella Terra, che ci accompagna nel nostro cammino dell’esistenza. Ma il nostro compito è un po’ curarla come si cura una madre o come si cura una sorella, cioè con responsabilità, con tenerezza e con la pace”. “Vi ringrazio – ha concluso - per tutto quello che voi fate in questo compito e rimaniamo uniti in questo ideale, in questo compito, in questo lavoro di fare che la nostra madre, la nostra sorella Terra sia custodita; nella consapevolezza che curare, custodire il creato, la Terra, è curare e custodire l’umanità intera”.