Estremisti indù diffamano la Chiesa ma vogliono mandare i figli nelle sue scuole
di Nirmala Carvalho

False accuse di "conversione forzata" contro un prete cattolico. Vescovo locale: "Complotto dei fondamentalisti indù, appoggiati dal governo che fornisce gli strumenti legali". Dietro il caso, il tentativo degli estremisti di accedere gratuitamente alle prestigiose scuole cattoliche.


Jhabua (AsiaNews) – La crescente campagna anticristiana negli stati indiani in mano ai fondamentalisti indù ha colpito questa volta un prete cattolico. Il vescovo della sua diocesi lo difende e si scaglia contro il governo locale e la Legge sulla libertà religiosa, "strumento legale" per ogni tipo di sopruso.

P. Thomas P.T., della parrocchia di San Michele, nel Madhya Pradesh - India centrale - è stato arrestato e subito rilasciato su cauzione, lo scorso 21 luglio con la falsa accusa di istigare alla conversione alcuni tribali della zona. Questa la ricostruzione dei fatti: l'8 luglio Rusmal Charpota, un attivista del Rashtriya Swayamsevak Sangh (Rss –  formazione paramilitare di estremisti indù) nel villaggio di Jhaapadra presenta insieme ad altre 6 persone denuncia il sacerdote di aver violato l'Atto di libertà religiosa del Madhya Pradesh (Mpfra -  vieta le conversioni forzate). In precedenza, il 25 giugno, Charpota accusa in pubblico  p. Thomas di aver aumentato le tasse scolastiche nella Scuola della Missione da lui gestita nel villaggio per discriminare gli indù. L'attivista avverte il prete che il prossimo incontro dell'RSS deciderà le misure da adottare a riguardo e che saranno chiamate in causa le autorità locali. Secondo l'accusa il sacerdote avrebbe chiesto alle famiglie degli studenti tasse di iscrizione molto alte. Di fronte all'impossibilità di questi a pagare il prete avrebbe proposto l'esenzione se si fossero convertiti al cristianesimo. I genitori si sarebbero rifiutati e così i figli non sono stati ammessi a scuola.

Intervistato da AsiaNews, mons. Chaako Thottumarickal, vescovo di Jhabua, la diocesi a cui appartiene la parrocchia di p. Thomas, svela il complotto degli estremisti indù. "Sono accuse completamente false. Delle ammissioni alla scuola si occupa suor Pratima e il corpo docenti. Il sacerdote ha in mano l'amministrazione ma non la gestione quotidiana della scuola". Secondo il vescovo "l'arresto di p. Thomas è un complotto del Sangh Parivar (gruppo di organizzazioni e partiti politici affiliati all'Rss); l'Rss ha in agenda di fomentare l'odio anti-cristiano tra gli indù e creare disordini sociali necessari per acquistare popolarità tra la gente e diffamare la Chiesa e i missionari". Mons. Thottumarickal sottolinea poi che "la diffidenza degli estremisti verso i cristiani è priva di consistenza". "Prima ci attaccano – aggiunge - ma poi vogliono che i loro figli studino nelle nostre scuole, che hanno un alto livello di istruzione". Il problema, lamenta il vescovo,  è che spesso queste famiglie "pretendono che i figli passino le selezioni per l'ammissione e in più di non pagare le tasse".

La situazione è aggravata dal tacito sostegno del governo locale a questi atti anti-cristiani: "L'Mpfra è lo strumento legale fornito dalle autorità agli estremisti per perseguitare i missionari, accusati di 'conversioni forzate'". "Essere perseguitati – continua il vescovo – è il prezzo che la Chiesa deve pagare per compiere la sua Missione, ma allo stesso tempo abbiamo bisogno che la nostra voce sia ascoltata; serve giustizia e i responsabili di questi odiati crimini devono essere puniti in modo da impedire altre violenze in futuro".

In tutto questo incidente mons. Thottumarickal riesce a vedere una cosa positiva: "La solidarietà della comunità cristiana laica in momenti così critici". "Sono tutti infuriati per le false accuse a p. Thomas e determinati ad ottenere giustizia". Dopo l'arresto del prete i fedeli di Jhabua hanno presentato un memorandum alle amministrazioni locali e distrettuali in cui chiedono di "cancellare il caso di p. Thomas e di perseguire chi attacca ingiustamente i cristiani e le loro istituzioni, che rendono un utile servizio alla popolazione in campo scolastico, sanitario e sociale".

Nel Madhya Predesh è al potere il partito fondamentalista del Bharatiya Janata Party.