Filippine, cattolici e protestanti pregano insieme la Divina Misericordia

Il cappellano di una università di Manila spinge i giovani cristiani di ogni denominazione a trovare dei momenti comuni per recitare la coroncina proposta al mondo da santa Faustina Kowalska. Nonostante i “dubbi” dei protestanti – che la ritenevano una preghiera “troppo cattolica” – la recita comune è divenuta un momento di ecumenismo e di incontro. La Divina Misericordia “è il mistero centrale che unisce tutti i cristiani”.


Manila (AsiaNews/Cbcp) – La coroncina della Divina Misericordia “è universale, così come il mistero della misericordia divina è centrale e unisce tutti i cristiani. È un amore incondizionato che chiama ogni credente alla penitenza e alla conversione”. Ne è convinto p. Caesar Santos, cappellano della University of Asia & the Pacific School of Education and Human Development, che ha convinto dei giovani cattolici e protestanti a pregare insieme la coroncina proposta al mondo da santa Faustina Kowalska.

All’inizio alcuni giovani protestanti avevano dei dubbi, considerando la preghiera “troppo cattolica”. Ma, come fa notare il 21enne John Bernard Ordoñez Caasi, “anche il pastore evangelico americano Rick Warren ha dichiarato di pregare la Divina Misericordia ogni giorno. Questa devozione può aiutarci a creare dei punti e superare delle incomprensioni, in modo da poter raggiungere l’unità voluta da Cristo. Non dobbiamo stancarci di chiedere al Padre misericordia, per noi e per il mondo intero”.

Grazie a una catechesi guidata dal cappellano, il gruppo si è unito e ora recita con regolarità la coroncina. Secondo Caasi “abbiamo davvero bisogno di tenere sempre viva questa meravigliosa tradizione della Chiesa. Soprattutto per i giovani, che in questo modo potranno vedere la ricchezza di questa preghiera. D’altra parte, la coroncina della Divina Misericordia ci riporta al momento in cui Cristo si è ‘versato’ sopra di noi nella sua interezza, avvolgendo il mondo con l’amore. Attraverso la Croce, l’umanità si è riunita all’amore di Dio senza distinzione di razza o credo”.