Jiangsu, il governo ferma il progetto d’impianto nucleare dopo tre giorni di manifestazioni di massa

La popolazione teme i rischi sulla sicurezza e l’incuria delle autorità. Il progetto era una collaborazione fra la Cina e la Francia. Decine di arresti per aver lanciato pietre contro polizia e sede del governo locale.


Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il governo di Lianyungang (Jiangsu), ha sospeso i piani per la costruzione di un impianto nucleare dopo che per tre giorni migliaia di persone hanno manifestato contro il progetto.

La decisione delle autorità è stata presa nella notte. L’impianto sarebbe prodotto da una collaborazione fra la China National Nuclear Corporation e la ditta francese Areva e progettava di riciclare carburante nucleare usato. La popolazione ha manifestato timorosa di possibili radiazioni e perché tutte le decisioni sono state prese senza coinvolgerla.

Proteste sono avvenute negli ultimi tre giorni, con la polizia che cercava di difendere gli uffici del governo dagli assalti dei manifestanti, minacciando di sparare. Una diecina di persone sono state arrestate per aver lanciato pietre.

La Cina è il Paese dove è in costruzione il maggior numero di impianti nucleari. Essa ha 32 reattori in opera; altri 22 in costruzione; molti di più in progetto.

Le proteste riflettono i timori della popolazione a causa dei rischi sulla sicurezza. E mostrano anche la sfiducia verso le autorità che nel recente passato hanno taciuto su vari incidenti legati alla sicurezza industriale. Fra tutte si ricorda l’incidente di Tianjin lo scorso anno, dove un incendio ha diffuso sostanze velenose nell’aria e nell’acqua: centinaia di tonnellate di sali di cianuro erano immagazzinate vicino a una zona residenziale.