Il Cairo: liberato Malek Adly, avvocato per i diritti umani

Aveva sostenuto le proteste di aprile contro la cessione all’Arabia Saudita di due isole nel Mar Rosso. Arrestato lo scorso 5 maggio, era accusato di “aver diffuso notizie false” e aver tentato di “rovesciare il sistema di potere”. 

 


Il Cairo (AsiaNews) – Le autorità egiziane hanno rilasciato un avvocato per i diritti umani, arrestato per aver protestato contro la decisione del presidente Abdel Fattah al-Sisi di cedere due isole del Mar Rosso all’Arabia Saudita. Malek Adly era stato arrestato da agenti in borghese lo scorso 5 maggio: aveva sostenuto le proteste popolari di fine aprile che lamentavano legami troppo stretti tra l’Egitto e Riyadh.

Gli avvocati di Adly hanno confermato la scarcerazione, aggiungendo che “il caso non è ancora arrivato a processo”.

I manifestanti di fine aprile avevano accusato al-Sisi di aver “venduto” le due isole (Tiran e Sanafir) in cambio di investimenti sauditi. Il 25 aprile più di 1000 persone avevano intonato un canto che augurava la “caduta del regime”. La polizia aveva arrestato decine di attivisti prima di compiere un raid nel sindacato dei giornalisti e fermare due reporter che sostenevano la causa di Adly.

I tre sono stati accusati di aver “tentato di rovesciare il sistema di governo” e di aver “diffuso false notizie”.

A giugno, una corte amministrativa egiziana ha emesso una sentenza secondo la quale le due isole – situate all’entrata del golfo di Aqaba – devono rimanere sotto la sovranità del Cairo. Il governo si è appellato contro questa decisione e al-Sisi ha dichiarato che i due territori erano sauditi in origine, prima di essere dati in affitto all’Egitto nel 1950.