Il gotha della clonazione riunito a Seoul per "esperimenti segreti": un cane clonato
La Chiesa coreana ribadisce la sua opposizione alla ricerca sulle cellule staminali embrionali.

Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Il primo cane clonato è nato lo scorso 24 aprile a Seoul, ma l'annuncio è stato dato solo oggi. Snuppy, acronimo inglese di "cucciolo dell'Università Statale di Seoul", è il clone di un pastore afghano realizzato (sul modello della pecora Dolly) dall'equipe del professor Hwang, alla ribalta delle cronache nei mesi scorsi per la creazione di cellule staminali embrionali usate a "scopo terapeutico". Secondo Hwang la clonazione dei cani aiuterà a "combattere le malattie attraverso clonazione terapeutica".

Il gotha degli scienziati della clonazione, provenienti da Corea del Sud, Regno Unito e Stati Uniti, sono riuniti da ieri a Seoul per  inizio sette giorni di esperimenti sul trattamento di malattie incurabili. Il gruppo è coordinato dai professori Hwang Woo-suk, dell'Università Statale di Seoul, Gerald Schatten, dell'Università di Pittsburgh, negli Usa, e da Ian Wilmut, il "padre" della pecora Dolly, dell'Istituto Roslin di Edimburgo. Non sono noti tutti i dettagli degli esperimenti, che si concluderanno entro mercoledì prossimo. Secondo  Schatten è una pietra miliare nella cura di alcune malattie, unendo la ricerca sulla clonazione e quella sulle cellule staminali. In uno studio pubblicato in maggio, Hwang e Schatten dichiarano di aver prodotto cellule staminali "a scopo terapeutico".

Il team del dott. Hwang ha fatto passi significativi anche nel campo degli xenotrapianti (trapianti di organi di animali in uomini o da una specie all'altra). Il team è riuscito a prevenire il rigetto di organi di maiali trapiantati in scimmie, spianando la strada per l'uso di organi e cellule di animali in esseri umani, per curare malattie come il morbo di Parkinson e il diabete.

Mons. Nicholas Cheong Jin-suk, arcivescovo di Seoul, ha ripetutamente dichiarato la sua opposizione alla ricerca su cellule staminali embrionali: la Chiesa coreana non è contro la ricerca sulle cellule staminali in quanto tale, ma contro la ricerca sulle cellule provenienti da embrioni, ritenuti già vita umana. "Il lavoro del professor Hwang – ha dichiarato l'arcivescovo alcune settimane fa – avrà ripercussioni importanti, poiché ferisce la vita anche se ha lo scopo di trovare cure per malattie incurabili".

In un'inchiesta sul web elaborata dal Catholic Times, testata cattolica coreana, e da Goodnews, portale internet cattolico, il 66% degli internauti ha affermato di essere contrario alla ricerca sulle cellule staminali embrionali portata avanti dal dott. Hwang. Anche il 58% degli intervistati da Daum, uno dei maggiori portali web coreani, ha dichiarato la propria contrarietà alla ricerca sugli embrioni. Percentuale rovesciata nell'inchiesta portata avanti da Christian Today, testata protestante, nella quale il 61% degli intervistati in 5 grosse parrocchie protestanti di Seoul è a favore degli esperimenti di Hwang.