India, il Governo prepara un rapporto sulle condizioni dei musulmani

Attivisti cattolici apprezzano il provvedimento, e chiedono di fare ricerche anche sui cristiani, soprattutto i Dalit.


New Delhi (AsiaNews) – Il Governo indiano ha deciso di stilare un rapporto sulla condizione "sociale, economica e culturale" della minoranza musulmana nel paese. I cristiani dell'India apprezzano l'iniziativa, ma chiedono che venga fatto altrettanto per la loro comunità.

John Dayal, presidente della All India Catholic Union e Segretario generale dell'All India Christian Council, ha inviato una lettera a Justice Rajendra Sachchar, presidente del Comitato di Alto livello incaricato del Rapporto. Nella missiva l'attivista cattolico apprezza "lo sforzo del Governo nel raccogliere dati in campi come quello sociale, economico e dell'istruzione dove manca un'autentica informazione, per poi pianificare interventi mirati a favore di questa comunità religiosa".

Tra gli aspetti che verranno analizzati dal Comitato: la presenza numerica dei musulmani nei vari stati indiani, la condizione della donna, la mortalità infantile, l'occupazione professionale, l'accesso ai servizi pubblici.

Allo stesso tempo, Dayal chiede che le ricerche del Comitato vengano allargate anche a tutta la comunità cristiana  o almeno a quella dei Dalit (fuori casta) cristiani. L'attivista, anche membro del Consiglio nazionale per l'integrazione, chiede a Sachchar di far presente al premier indiano e al Governo dell'Unione la necessità di questo allargamento o in alternativa "la creazione di un Comitato simile per studiare anche le condizioni economiche dei cristiani".

I Dalit rappresentano almeno il 60% dell'intera comunità cristiana in India (circa 25 milioni di persone); in stati come Andhra Pradesh, Tamil Nadu, Karnataka, Punjab, arrivano anche al 75%. A parte alcune eccezioni nelle aree sviluppate di Mumbai, Goa e Bangalore, i cristiani sono i più poveri dei poveri. Secondo l'All India Christian Council, la popolazione rurale, per la maggior parte Dalit, è costituita da contadini senza terra o manodopera per lavori stagionali sottopagati.

"Il censimento del 2001 - aggiunge Dayal - ha mostrato anche che il livello di istruzione dei cristiani nelle zone rurali e tribali è di molto inferiore a quello della comunità urbana, specialmente tra le bambine".

Alle richieste di Dayal si associa anche l'arcivescovo di Delhi, mons. Vincent Concessao: "Un'indagine approfondita sulle condizioni della comunità cristiana potrebbe aprire gli occhi a tutti, compreso il Governo e i responsabili della Chiesa indiana".