Jakarta, il governatore cristiano “nemico comune” degli islamici per le prossime elezioni
di Mathias Hariyadi

Aperta la campagna per le elezioni del luglio 2017, da cui uscirà il nuovo governatore della capitale. Si ricandida Basuki “Ahok” Tjahaja Purnama, cristiano di etnia cinese, che ha l’appoggio del secondo maggiore partito a livello nazionale. Egli è avversato da numerosi esponenti dei partiti radicali islamici per la sua fede e per la lotta alla corruzione da lui promossa.

 


Jakarta (AsiaNews) – Si è aperta in modo ufficiale la campagna elettorale per il posto di governatore di Jakarta, ruolo chiave nel panorama politico indonesiano. Il voto si terrà nel luglio 2017 e la prima notizia è la ricandidatura di Basuki “Ahok” Tjahaja Purnama, governatore in carica, cristiano di etnia cinese. Egli è sostenuto dal Democratic Party Sytruggle (Pdip) e dal Golkar (secondo maggiore partito del Paese), ma è avversato da numerosi esponenti dei partiti radicali islamici. 

In prima linea contro il candidato cristiano si è schierato Amien Rais, leader musulmano ed ex-presidente del Consiglio nazionale del popolo indonesiano (Mpr). Egli ha attaccato Ahok per la sua discendenza cinese, per il suo essere “non qualificato” alla carica e per essere di fede cristiana. 

Diversi analisti osservano che l’attuale governatore di Jakarta è diventato il “nemico comune” di tanti politici islamici a causa dell’importanza strategica sempre maggiore che la carica sta assumendo (predecessore di Ahok è stato l’attuale presidente Joko Widodo). Inoltre, a dare fastidio è l’ostinata lotta alla corruzione amministrativa che il politico porta avanti dalla sua elezione nel 2014. Le prime vittime del giro di vite sono stati i parlamentari disonesti che gonfiavano le richieste di finanziamenti pubblici per scopi privati.

Basuki “Ahok” Tjahaja Purnama è uno dei pochi leader politici indonesiani che lotta in prima fila per la libertà di coscienza. Lo scorso giugno si è opposto all’obbligo imposto alle studentesse di Jakarta di indossare il velo islamico. Nel luglio 2015 il governatore di Jakarta ha promosso una battaglia per i diritti civili della minoranza ahmadi, ritenuta eretica dalla maggioranza musulmana sunnita.

A competere con Ahok ci sarà Agus Harimurti Yudhoyono Jr., figlio dell’ex-presidente Susilo Bambang Yudhoyono. Egli, maggiore dell’esercito, dovrà abbandonare una promettente carriera militare, in palese contraddizione con quello che suo padre dichiarò nel 2009 rivolgendosi ai giovani indonesiani: “Sarebbe una cosa sbagliata se voi foste degli ufficiali dell’accademica militare ma poi, nel lungo periodo, vi candidaste per la carica di sindaco, di capo-distretto o governatore per altri motivi”.

Un altro candidato che promette battaglia è Sandiaga S. Uno, uomo d’affari molto popolare che ha scelto come vice l’ex ministro dell’Educazione, licenziato da Widodo lo scorso luglio.