Autorità thai a Joshua Wong: Se critichi Pechino, sarai silenziato anche in video
di Paul Wang

Il Bangkok Post rivela i retroscena del “favore” a Pechino da parte delle autorità thai. Avvocati per i diritti umani: Bangkok ha violato la Convenzione Onu, deve chiedere scusa. E Hong Kong e Pechino devono emettere una protesta formale per “detenzione illegale”.


Hong Kong (AsiaNews) – A Joshua Wong, uno dei protagonisti di Occupy Central, il movimento pro-democrazia di Hong Kong, è stato proibito di criticare Pechino e di diffondere dettagli sulla sua detenzione. È quanto afferma il oggi Bangkok Post nella sua edizione su internet.

Il giovane 19enne doveva partecipare a una conferenza all’università Chulalongkorn in occasione dei 40 anni dal massacro di studenti ad opera delle forze dell’ordine thai dell’epoca. Ma 20 poliziotti thai lo hanno fermato mentre scendeva dall’aereo a Bangkok e lo hanno detenuto per 12 ore prima di rispedirlo a Hong Kong. Wong ha poi dato il suo discorso all’università con un video di 30 minuti ieri sera (v. foto).

Ma il Bangkok Post rivela oggi che Wong ha dovuto sottomettersi alle richieste delle autorità thai che esigevano che nel suo discorso non ci fossero dettagli sulla sua detenzione e che non vi fossero critiche a Pechino. Se non avesse obbedito, il suo video sarebbe stato oscurato.

Il giornale thai afferma che Wong alla fine “si è detto d’accordo” e nel video ha parlato solo della sua personale esperienza, del modo in cui Hong Kong sta cambiando dopo l’esperienza di Occupy Central.

La “solidarietà” verso la Cina mostrata dalla Thailandia – attualmente in un regime di dittatura militare – ha lasciato sgomenta molta parte della popolazione di Hong Kong.

Il gruppo degli Avvocati per il progresso, formato da avvocati che sostengono i diritti umani, ha accusato la Thailandia di aver tradito la Convenzione Onu per i diritti civili e politici. Essi hanno suggerito a Bangkok di chiedere scusa al giovane e di compensarlo. Secondo il gruppo, il governo di Hong Kong e la Cina dovrebbero esprimere una protesta formale contro Bangkok per “detenzione illegale” di un loro cittadino.

Il premier thai Prayut Chan-o-cha ha dichiarato che l’azione intrapresa contro Wong è stata compiuto su richiesta del governo cinese.