Duterte rassicura Tokyo ma continua ad allontanarsi da Washington

Il presidente filippino conclude una visita di tre giorni per il 60mo anniversario delle relazioni bilaterali con il Sol Levante. Siglati accordi militari e commerciali per 210 milioni di dollari. Ribadita la cooperazione nel mar Cinese meridionale. Duterte però annuncia di voler mandare via i militari Usa dalle Filippine e cancella le esercitazioni congiunte.


Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – Accordi commerciali, militari e una rinnovata intesa per la stabilità nell’Asia-Pacifico: sono stati i temi al centro del faccia a faccia durato 70 minuti fra il presidente filippino Rodrigo Duterte e il primo ministro giapponese Shinzo Abe. I due si sono incontrati ieri, nel secondo giorno di visita del capo di Stato filippino nel Sol Levante, in occasione del 60mo anniversario delle relazioni bilaterali. Il viaggio arriva a pochi giorni dalle frasi pronunciate da Duterte a Pechino, con cui ha ufficializzato la sua “separazione” dagli Stati Uniti.

Secondo molti analisti il Giappone, stretto alleato di Washington, deve giocare la parte del mediatore per evitare una rottura definitiva fra Manila e gli Stati Uniti.

Nel documento congiunto pubblicato a seguito dell’incontro fra i due leader, il Giappone ha accordato alle Filippine un prestito da 21 miliardi di yen (210 milioni di dollari) per progetti che coinvolgono la sicurezza marittima e altri campi. Tokyo si è impegnata anche a fornire 5 miliardi di yen per finanziare lo sviluppo agricolo e la promozione della pace nell’isola di Mindanao, da cui Duterte proviene.

Parlando alla stampa, il presidente filippino e Abe hanno ribadito la cooperazione nel mar Cinese meridionale (dove i due Paesi hanno interessi condivisi nel contenere la politica espansionista di Pechino) e l’importanza dei loro “rapporti di amicizia e alleanza” con gli Stati Uniti. Quest’ultimo aspetto, però, non è stato inserito nel documento scritto.

In uno sforzo di mediazione, Shinzo Abe ha speso parole positive sul riavvicinamento di Manila e Pechino, affermando che “la questione del mar Cinese meridionale è legata in modo diretto con la pace e la stabilità dell’intera regione e interessa la comunità internazionale. Per questo, il Giappone accoglie con favore lo sforzo del presidente Duterte nel visitare la Cina, nel tentativo di migliorare i rapporti con Pechino”.

Ad ogni modo, Duterte sembra oscillare di continuo fr un’alleanza tradizionale con gli Usa e una nuova amicizia con la Cina.

Durante il primo giorno di visita in Giappone, Duterte ha affermato che, a differenza di Tokyo, Manila vuole liberarsi delle forze militari statunitensi presenti sul proprio territorio (circa 35mila soldati): “Io voglio, forse nei prossimi due anni, che il mio Paese sia libero dalla presenza di militari stranieri. Li voglio fuori, e se per ottenere questo devo rivedere o revocare degli accordi, lo farò”. Il presidente filippino ha annunciato la cancellazione delle esercitazioni militari congiunte con Washington: “Sopravvivremo anche senza l’assistenza dell’America”.

Oggi Duterte dovrebbe incontrare l’imperatore Akihito, appena colpito dal lutto della perdita dello zio, il principe Mikasa, deceduto oggi a 100 anni d’età.