Scende il valore dello yuan, un male e un bene per gli Usa
di Paul Wang

Il renminbi è sceso a 6,86 rispetto al dollaro Usa, il valore più basso degli ultimi otto anni. Il deprezzamento favorisce le esportazioni cinesi. Per Trump (e Obama) la Cina è una “manipolatrice di valuta”. Ma con la discesa dello yuan aumentano i trasferimenti di capitali cinesi all’estero.


Hong Kong (AsiaNews) – Anche oggi, e per il nono giorno di seguito, il valore dello yuan è sceso giungendo al livello più basso da otto anni a questa parte. Stamane il valore del renminbi sia offshore che onshore è al di sotto di 6,86 rispetto al dollaro.

Dalla vittoria di Donald Trump negli Usa, lo yuan è sceso sempre di più. Durante la sua campagna elettorale, il neo-eletto presidente ha spesso accusato la Cina di essere un “manipolatore di valuta” e ha promesso di mettere tasse sulle importazioni cinesi fino al 45%. Trump accusa la Cina di svalutare lo yuan in modo deliberato, per rendere i suoi prodotti di esportazione più competitivi.

Alcuni analisti fanno notare che anche Barack Obama ha accusato in passato la Cina di manipolazione di valuta, ma non vi è stato alcun seguito.

Il motivo potrebbe essere che con la svalutazione dello yuan, molti cinesi della classe media o ricchi cercano di investire in valute forti o in acquisti di beni all’estero, soprattutto negli Stati Uniti.

Durante la campagna elettorale, Trump ha promesso di investire almeno 1000 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni in infrastrutture, compresi “autostrade, ponti, tunnel, aeroporti, scuole e ospedali”. Tale piano sarebbe sostenuto da investitori privati. E molti cinesi stanno già studiando la possibilità di partecipare a tali investimenti. Secondo molti esperti, vi è un “esodo di fondi senza precedenti” dalla Cina verso gli Usa.