Avvento in Malaysia, tempo di dedizione agli anziani e ai malati
di George Packiasamy

P. George Packiasamy, parroco di St. Joseph, racconta come la sua parrocchia si prepara al Natale. Le visite ai malati, agli anziani, a coloro che non possono più uscire di casa: “La Chiesa ha sempre avuto un’attenzione particolare per gli ultimi”. La nascita di Gesù ci apra gli occhi al bisogno del prossimo.


Kuala Lumpur (AsiaNews/Sjc) – P. George Packiasamy, parroco di St. Joseph a Sentul (quartiere di Kuala Lumpur), racconta come la sua parrocchia si prepara al Natale. Le visite ai malati, agli anziani, a coloro che non possono più uscire di casa: “La Chiesa ha sempre avuto un’attenzione particolare per gli ultimi”. L’Avvento è il tempo per ascoltare la solitudine e la tristezza degli emarginati per “fare sperimentare loro l’amore compassionevole e la misericordia di Dio”. La nascita di Gesù ci apra gli occhi al bisogno del prossimo (traduzione a cura di AsiaNews).

Tutti gli anni durante la Quaresima e l’Avvento, noi sacerdoti cattolici cogliamo l’opportunità per visitare le persone bloccate in casa e i malati delle nostre parrocchie. Come sempre in questo periodo di Avvento, mentre ci prepariamo alla venuta di Cristo, ho il privilegio di visitare quelli che vivono a Sri Gombak e Sentul [quartieri di Kuala Lumpur ndr].  

Ho ricevuto 69 nomi di anziani e malati che in questo Avvento hanno bisogno della benedizione e della preghiera del sacerdote. Per me è l’occasione di incontrarli mentre amministro i sacramenti dell’estrema unzione, della santa comunione e della confessione.  La mia visita agli anziani e a coloro che non possono muoversi, sia a casa loro che in ospedale, è un segno della cura e del sostegno della Chiesa intera.

Questi membri della nostra parrocchia che non riescono a uscire di casa per l’età o la malattia hanno bisogno della nostra compagnia e del tempo che usiamo per conversare con loro. Noi sacerdoti siamo chiamati a prenderci cura degli anziani e dei malati per portare conforto e mostrare la nostra preoccupazione per la loro condizione fisica e per il loro benessere spirituale, attraverso la nostra presenza e preghiera. È anche un tempo per ascoltare i loro sentimenti di solitudine, depressione e rigetto.

“C’è fra voi qualcuno che soffre? […] C’è qualcuno fra voi infermo? Chiami gli anziani della chiesa, e preghino essi su lui, ungendolo d’olio nel nome del Signore; e la preghiera della fede salverà il malato, e il Signore lo ristabilirà; e s’egli ha commesso dei peccati, gli saranno rimessi” (Gc 5:13-15). San Giacomo enfatizza il fatto che la Chiesa si è sempre preoccupata per i suoi malati e morenti, ed esulta sempre per i doni della guarigione e del perdono.

Molti di noi hanno a che fare tutti i giorni con la cura di parenti e amici che hanno qualche tipo di malattia o infortunio, che sono anziani o morenti. Come cristiani e come membri della famiglia dovremmo sempre essere in contatto con i medici, i sacerdoti e i ministri straordinari dell’eucarestia, in modo che gli anziani e i malati abbiamo immediata assistenza fisica e spirituale nel momento del bisogno. Possiamo aiutarli a sperimentare l’amore compassionevole e la misericordia di Dio mentre serviamo i loro bisogni”.

La prossima domenica, il 18 dicembre 2016, faremo festa con la nostra iniziativa “Ritrovo di Natale”. Invito i leader delle nostre comunità ecclesiali di base e i familiari a non trascurare i parenti anziani, malati, soli, in lutto e marginalizzati dalla società. Sarà più gratificante se riusciremo a farli partecipare a questa occasione, in modo che possano sperimentare la condivisione della gioia del Natale e l’amore reciproco. Ricordiamoci di loro in modo particolare mentre festeggiamo insieme. Possa Gesù nascere nel profondo del nostro cuore in questo Natale!