Kathmandu, timore di attentati: vietati i festeggiamenti di Capodanno
di Christopher Sharma

Le autorità hanno bandito concerti, fuochi d’artificio e spettacoli nella capitale e in due distretti limitrofi. L’ira dei cittadini: “Il capodanno occidentale fa parte della nostra cultura e non è giusto vietarlo”. I cristiani costretti a rinunciare alle feste organizzate: “Ci prepareremo alla festa del primo gennaio leggendo la Bibbia”.


Kathmandu (AsiaNews) – Feste di Capodanno vietate, fuochi d’artificio e concerti banditi a Kathmandu e nelle zone limitrofe. È la decisione presa dalle autorità nepalesi, preoccupate dal rischio attentati e disordini favoriti dagli eventi di massa. È la prima volta che la polizia del Paese vieta i festeggiamenti dell’ultimo dell’anno. Prakash Aryal, poliziotto di Kathmandu, afferma: “La nostra decisione terrà a bada il crimine. Siamo molto attenti alle situazioni che possono mettere a repentaglio la sicurezza e non ci si potrà scambiare gli auguri in pubblico”.

Ogni anno migliaia di nepalesi festeggiano il Capodanno alla maniera occidentale, con feste, concerti, fiere e altri spettacoli. Spesso le comunità religiose organizzano eventi a sfondo confessionale.

Il bando delle autorità riguarda i distretti di Kathmandu, Lalitpur e Bhaktapur. Più di 2mila agenti di polizia saranno sul campo per garantire il rispetto del provvedimento. L’opinione pubblica non ha accolto con favore la decisione, che colpisce il settore del turismo e dello spettacolo. Raju Shakya, organizzatrice di concerti nella capitale, afferma: “Il festeggiamento del Capodanno occidentale fa parte della nostra cultura da anni e rende le persone felici nel farsi gli auguri. Questo favorisce il mantenimento della solidarietà, del rispetto e della pace sociale”.

Samriddhi Rai, danzatrice e cantante cristiana, aggiunge: “Il governo dovrebbe garantire la sicurezza e chiedere a tutti di rimanere nei ranghi. Non è giustificato bandire ogni programma pubblico in nome del pericolo di piccoli incidenti. Il Nepal possiede una diversità culturale e religiosa e queste feste servono per rafforzare la tolleranza reciproca”.

Anche la comunità cristiana è stata colpita dal bando e non potrà svolgere in pubblico le attività che aveva in programma. Molti fedeli della capitale hanno deciso di organizzare in privato letture della Bibbia, per prepararsi alla festa di Maria Madre di Dio del primo gennaio. Sirjana Tamang doveva assistere ad un concerto: “Avevo programmato di andarci con dei miei amici – racconta – ma invece starò con la mia famiglia a casa e condivideremo le storie delle Sacre Scritture con i vicini”.