La Nona Assemblea dei rappresentanti cattolici cinesi: smog e inquinamento anche nel 2017
di Shan Ren Shen Fu

Per “P. Shanren”, un famoso sacerdote-blogger, la Nona assemblea ha creato confusione ancora maggiore nella Chiesa cinese, come lo smog che domina la capitale e molte parti della Cina in questi giorni. I vescovi sono stati trattati come delle “bambole” da parte dei membri del Partito lì presenti. Il problema alla radice è che un Partito ateo vuole comandare, dirigere e correggere un’esperienza religiosa.


Pechino (AsiaNews) – La Nona Assemblea nazionale dei rappresentanti cattolici cinesi si è tenuta a Pechino dal 27 al 29 dicembre. Essa è stata una continua esaltazione dell’indipendenza e dell’autonomia della Chiesa cinese (dalla Santa Sede) affermata dai membri del Partito comunista cinese e ripetuta negli stessi termini dai vescovi presenti. Nei social cinesi si diffondono commenti sull’evento. Quello che proponiamo qui è scritto da un sacerdote della comunità ufficiale che si fa chiamare “Un prete di montagna”. Per “P. Shanren”, la Nona assemblea ha creato confusione ancora maggiore nella Chiesa cinese, come lo smog che domina la capitale e molte parti della Cina in questi giorni. I vescovi sono stati trattati come delle “bambole” da parte dei membri del Partito lì presenti. Il problema alla radice è che un Partito ateo vuole comandare, dirigere e correggere un’esperienza religiosa. Il sacerdote fa notare comunque che alcuni vescovi non si sono sottomessi al gioco e hanno rifiutato di partecipare alle messe celebrate da vescovi illeciti, presenti all’Assemblea. Per “P. Shanren” questo è il “segnale positivo” più bello che potesse aspettarsi papa Francesco e la Santa Sede, come si era espressa la Sala stampa della Santa Sede in una dichiarazione che aveva preceduto l’Assemblea. (Traduzione dal cinese a cura di AsiaNews).

 

31 dicembre 2016: ultimo giorno dell’anno, smog pesante!

27-29 dicembre 2016: Il governo cinese tiene a Pechino la Nona Assemblea dei rappresentanti cattolici, comunemente chiamata la “Jiuda”, la “Grande Nove”.

20 dicembre 2016: Il portavoce vaticano diffonde una Dichiarazione sulle ordinazioni episcopali di Chengdu e Xichang come pure sulla Nona Assemblea. Su questo aspetto, la Dichiarazione sottolinea che il papa darà un giudizio sulla base di “fatti comprovati”.

Ciò significa che i “fatti comprovati” non sono ancora apparsi. Gianni Valente del Vatican Insider ha interpretato [la Dichiarazione] come se il papa non proibisse in modo esplicito ai vescovi cinesi di partecipare o di boicottare l’Assemblea. Il papa spera che il governo cinese dia “segnali positivi”. Il card. Joseph Zen, senza molta speranza, interpreta come “segnale positivo” il fatto che il papa voglia che i vescovi cinesi “boicottino” l’Assemblea. In tutto il 2016, piuttosto strano, ucanews.com [agenzia stampa cattolica di Hong Kong] ha molto di rado pubblicato articoli del card. Zen!

Cos’è il “boicottaggio” dell’Assemblea?

La Prima Assemblea dei rappresentanti cattolici è stata indetta il 15 luglio 1957. Doveva durare solo 3 giorni, ma la sua chiusura si protrasse fino al 2 agosto. I vescovi della vecchia Cina, che ora vivono nella Nuova Cina, furono “segregati” per 18 giorni. Il laico Liu Bainian [attuale presidente onorario dell’Associazione patriottica, presente alla Nona Assemblea], presente a quell’incontro dovrebbe ricordare con chiarezza cosa quei vescovi stavano discutendo in modo animato.

Di fatto, quell’Assemblea non era “solo un luogo dove alzare la mano per una semplice approvazione”, ma era un tempo in cui lottare con estremo sforzo, ciò che fa capire il senso di un “boicottaggio” dell’Assemblea. Anche la Nona Assemblea era stata programmata per tre giorni, ma noi abbiamo visto soltanto tre giorni di battimani e tre giorni di completamento tranquillo.

P. Gan Baolu in Cina ha scritto che l’anno 2016 [si conclude] con “energia positiva” grazie al suo stato di mente di “un cuore che è senza smog e per questo vede il cielo blu”. Subito dopo la Nona Assemblea, p. Gan ha contattato presto un vescovo a lui familiare, parlando delle loro impressioni.

Il vescovo ha pensato che all’incontro vi è stato in qualche modo il “segnale positivo”: il tono dei discorsi dei leader cinesi era molto più morbido di prima e in modo deliberato faceva eco alla portavoce del Ministero degli affari esteri, perché il Vaticano continuasse ad essere “flessibile e pragmatico”.

Ancora più importante, sui temi l’Assemblea non ha dibattuto in modo intenso come una volta, eccetto qualche individuo, tutti hanno discusso delle congregazioni religiose, delle parrocchie, vocazioni, ministero pastorale, ma non gli slogan sulla “indipendenza e autonomia del governo di una Chiesa impigliata”. Il vescovo ha detto a p. Gan: “Ti suggerisco di avere la possibilità di studiare il rapporto completo e i discorsi, e ascoltare i punti di vista e le opinioni degli altri partecipanti. “Per quanto riguarda i dispacci negativi dei media, non dobbiamo farci coinvolgere nel vortice delle discussioni”.

Allo stesso tempo, p. Gan ha citato anche le impressioni di due sacerdoti che hanno partecipato all’Assemblea: “Yu Zhengsheng, il presidente della Conferenza consultiva del popolo cinese, ha fatto un discorso importante ai partecipanti alla Nona Assemblea. Anche il direttore dell’amministrazione statale per gli affari religiosi, Wang Zuoan ha fatto un importante discorso all’apertura. In effetti, ciò che Wang ha detto a proposito della politica della Cina verso il Vaticano, la Dichiarazione del Vaticano, o la risposta della portavoce del Ministero degli esteri ai giornalisti, tutto può essere guardato come espressioni concrete di amicizia reciproca, come frutti di un dialogo sostenibile”.

Mi ricordo la scena subito dopo l’Ottava Assemblea. Mons. Xing Wenzhi di Shanghai piangeva in modo amaro e diceva: Quei tre giorni sono stati come vivere nell’inferno, davvero soffocati dall’ira. Mons. Li Liangui di Xianxian è riuscito a “scappare” cercando di non partecipare all’Assemblea.

Adesso la Nona Assemblea si è conclusa. Dalle foto diffuse su internet tutti coloro che avevano lo zucchetto [i vescovi] sembrano come vivere in paradiso, appassionati e vibranti. Ho studiato con serietà queste foto online, cercando persone che io ho sperato non fossero lì. Dall’inizio alla fine, non ho potuto trovare mons. Li Liangui di Xianxian e mons. Hu Xiande di Ningbo. Non so come essi abbiano fatto a sfuggire agli obbiettivi delle macchine fotografiche. Alcune persone hanno detto che di certo essi sono sfuggiti alla concelebrazione con vescovi illeciti. Con ogni probabilità sono questi gli “individui” di cui parla p. Gan. In modo inevitabile, questo è il “segnale positivo” che papa Francesco sperava di vedere nella fede.

Il maestro Wang [Wang Zuoan] ha indicato: “La Nona Assemblea sottolinea che l’adesione ai principi di indipendenza, autonomia e auto-gestione della Chiesa, come pure il sistema dell’Assemblea dei rappresentanti sono le manifestazioni dell’autostima e della fiducia in sé della Chiesa cattolica in Cina; esse sono i fondamenti e le basi della Chiesa cattolica in Cina; un’adesione a una Chiesa organizzata in modo democratico, che promuove la sinicizzazione e gli studi teologici legati al futuro della Chiesa cattolica in Cina; l’adesione a far crescere i talenti come forza interiore che guida verso uno sviluppo sostenibile la Chiesa cattolica in Cina”. Questo passaggio è “intrigante, senza precedenti, da tener presente”. Penso che questo sia il risultato che emerge da uno stereotipo ideologico cinese sullo “stare in allerta davanti alla presenza del nemico”.

“Indipendenza come concretizzazione dell’autostima e della fiducia in sé; l’autogestione come uno stabilizzarsi nella propria vita; la sinicizzazione come legata al futuro della Chiesa cattolica; la costruzione di talenti come la forza interiore che guida allo sviluppo sostenibile”: queste quattro frasi con l’enfasi sulla “indipendenza”, “autonomia”, “Cina”, “potere” non sono altro che la riedizione per i tempi nuovi di un vecchio pensiero secondo cui “l’uomo conquisterà la natura”. Tale modo di pensare ricorda le idee espresse in un articolo pubblicato nei media comunisti durante i giorni della Nona Assemblea, dal titolo “La disciplina politica è che i comunisti non possono credere nella religione”.

I comunisti non credono nella religione, ma amministrano le religioni con un “credo ateista” per controllare le religioni “teiste”. Ciò rende i sacri credo religiosi qualcosa di simile a delle “bambole”. Durante la Nona Assemblea, nessuno dei cinesi con lo zucchetto si è sentito nel profondo del cuore “usato come una bambola”?

P. Gan crede che non c’è mondo “senza dispiacere”. Uno che cerca la felicità nonostante i dispiaceri, ha i piedi per terra. Per questo, il fratello Baoguang ha detto che p. Gan può diventare presidente, proprio come Liu Bainian, sempre “fermo in una posizione inattaccabile”!

Questa volta Liu Yang ha parlato con un certo equilibrio: “Lo stabilirsi della Associazione patriottica è molto diverso dalla seguente politica dell’autoelezione e dell’auto-ordinazione [dei vescovi] e dall’aperta opposizione con la Santa Sede. Non si può generalizzare! Pochissime persone sono desiderose di studiare questo tema con calma e in maniera completa”. Io credo che anche il laico Liu Bainian sia riluttante nel voler toccare questo punto delicato.

Durante i tre giorni della Nona Assemblea, diversi casi nella società meritavano attenzione. Uno è il caso dell’assassinio di Lei Yang, ucciso il 7 maggio del 2016. Dopo sei mesi di duro lavoro, la prima corte ha deciso di non perseguire i cinque poliziotti implicati. La moglie di Lei Yang ha detto che lei era sotto pressione e non riusciva a sopportare più lo stress. Così ella ha avuto una privata riconciliazione con i poliziotti e si è messa d’accordo di non denunciarli più. Questo mostra che lo stato di diritto è in realtà [sottomesso] al volere dell’uomo [the rule of law is a rule of man].

A Tianjin, per cercare di guadagnare qualcosa per vivere, una vecchia signora ha messo in piedi un baraccone dove si giocava a sparare ai palloncini. E’ stata accusata di possesso illegale di armi da fuoco e condannata a tre anni di prigione.

Un altro caso è quello di Jia Jinlong, Yang Gailan e i suoi bambini (http://www.agile-news.com/). Il 29 dicembre l’articolo di Wang Wusi, dal titolo “L’anno 2016 è passato, e queste persone sono incompetenti”, è stato cancellato con la forza. E il 29 dicembre è apparso sul Global Times l’articolo: “La Chiesa dovrebbe essere influente nella società”, che non è per nulla falso! L’influenza della Chiesa cattolica in Cina sulla giustizia sociale è praticamente nullo.

Fratelli della terra mi hanno riferito le loro critiche alla Chiesa: “All’inizio, da laico del mondo esterno, pensavo che la Chiesa potesse portare giustizia. Adesso non lo sopporto perché essa è schiavizzata. Diamo la responsabilità della giustizia agli Stati Uniti. Fra un certo numero di anni, quelli che rimangono chiederanno: Chi ha portato qui la democrazia e la libertà? La gente risponderà Trump e la Chiesa presbiteriana, gli americani. La Chiesa cattolica è rimasta legata a una immagine di stringere le mani con i nazisti”.

Yi Zhongtian ha detto: “Cos’è questo fenomeno della Cina attuale? Sviluppata economicamente, vuota dal punto di vista spirituale. Uso 16 caratteri cinesi per riassumere: forte, vigile, col portafogli pieno, ma senza Dio”. Nel mio articolo Incontro nel giorno del Signore: “Nella Cina di oggi, la società è senza virtù, la Chiesa è falsa, e la gente è piena di preoccupazioni”.

Ad ogni modo, la cosa buona della fede è che “Dio non ha abbandonato il suo popolo, e la fonte della salvezza di Gesù scorre ancora e l’uomo che desidera la verità può ancora vederla anche con uno smog molto spesso”.

 

Il 23 dicembre 2016, la mia persistente malattia si è calmata. Grazie a Dio, e grazie alla cura di un fedele, la visita dei miei confratelli preti e il trattamento del dottore. Wssi mi hanno accompagnato fino all’inizio del 2017. Il giorno di Natale, grazie a p. Yu, che ha portato i fedeli, ho potuto celebrare la Messa di Natale sul mio letto di malato. Grazie di cuore.

Ho osservato la Nona Assemblea dalla mia malattia. E ho sperimentato una Chiesa malata durante la mia malattia.

Papa Francesco, alla fine del 2016 ha detto: “Credere nel vangelo, rinnovarlo, non distruggere la Chiesa con le divisioni” [v. Papa alla Curia romana, 22 dicembre 2016]. Crediamo nel Vangelo, saremo rinnovati, crediamo nel vangelo e ci uniremo, non divideremo, crediamo nel vangelo e difenderemo la Chiesa da coloro che cercano di minarla.

Cos’è il Vangelo? E’ la grande verità che “il Figlio di Dio è incarnato, ed Egli è con l’uomo”

Nella Nona Assemblea la Chiesa cinese [ha mostrato] la mancanza dello spirito di credere nel Vangelo. Se la Nona Assemblea manca della fede nello spirito del Vangelo, allora non conosce il rinnovamento. Perciò, dopo il 2016, cosa succederà alla Chiesa di Cina? Si continuerà a dividere e a distruggersi? Nel 2017, la Chiesa cinese camminerà sulla via della “indipendenza senza autonomia” sempre di più?

Il 31 dicembre 2016 lo smog non è stato disperso, e potenzialmente viene trascinato dentro il Nuovo Anno.