Damasco accusa Israele del bombardamento di un aeroporto militare nei pressi della capitale

Lo scalo sorge nell’area di Mezzeh, già teatro in passato di attacchi. I missili hanno provocato un vasto incendio, ma non si hanno notizie di vittime o feriti. Il governo siriano promette “ripercussioni”, ma non specifica se vi saranno “rappresaglie dirette”. Ieri un attentatore suicida si è fatto esplodere a Damasco, provocando otto morti.

 


Damasco (AsiaNews/Agenzie) - Il governo siriano ha accusato Israele di aver bombardato un sobborgo a ovest della capitale, Damasco, dove sorge un aeroporto militare, provocando un enorme incendio. La televisione di Stato ha rilanciato le parole di un altro ufficiale dell’esercito, secondo cui “diversi razzi” sarebbero caduti nei pressi dello scalo, uno dei più importanti del Paese, che sorge nell’area di Mezzeh.

Un comunicato dell’esercito, rilanciato dall’agenzia ufficiale Sana, riferisce del lancio di “diversi missili” poco dopo la mezzanotte; i razzi sarebbero partiti da un’area nei pressi del lago di Tiberiade, in territorio israeliano, e sono atterrati nei pressi dell’aeroporto militare di Mezzeh.

Le esplosioni sono state avvertite anche da numerosi abitanti della capitale. Lo scalo militare di Mezzeh, a sud-ovest di Damasco, è stato utilizzato in questi anni per lanciare attacchi ai territori della zona controllati dai ribelli.

Al momento non si hanno notizie di vittime o di feriti nell’attacco, che avrebbe favorito i “gruppi terroristi” in lotta contro il governo siriano.

Damasco ha minacciato Israele di “ripercussioni” in seguito al bombardamento, senza però specificare se vi saranno “rappresaglie dirette”. Secondo il governo si tratterebbe del terzo attacco dello Stato ebraico in territorio siriano.

Finora non vi sono reazioni ufficiali da parte del Primo Ministro Benjamin Netanyahu, di altri membri dell’esecutivo o di alti ufficiali dell’esercito.

Analisti ed esperti ricordano che dal 2011, data di inizio della guerra in Siria, Israele ha colpito a più riprese depositi e rifornimenti di armi e munizioni in territorio siriano, destinati a Hezbollah. In questi anni il movimento sciita libanese ha inviato migliaia di combattenti oltreconfine a sostegno delle forze regolari del presidente Bashar al Assad.

In precedenza, il 7 dicembre scorso i media di Stato siriani hanno denunciato un attacco missilistico da parte di Israele, che aveva come obiettivo sempre l’area in cui sorge l’aeroporto militare di Mezzeh. Il 30 novembre gli aerei dell’aviazione israeliana avrebbero lanciato diversi missili dallo spazio aereo libanese, colpendo la cittadina di Sabboura, alla periferia di Damasco. L’area è attraversata dall’autostrada che collega la capitale siriana al Libano.

Ieri intanto, sempre a Damasco sono morte almeno otto persone a causa di un attentatore suicida che ha colpito il quartiere di Kafr Sousa. Attacchi ed esplosioni sono un evento raro nella capitale siriana, controllato dall’esercito governativo e bastione del presidente siriano Assad. Secondo alcune fonti quattro delle vittime sarebbero militari, fra cui un colonnello dell’esercito. Nel quartiere sorgono ministeri e uffici di alti funzionari del governo, risparmiati però dall’esplosione.