Semarang: dopo le proteste musulmane, il festival del maiale cambia nome
di Mathias Hariyadi

La tradizionale sagra che si tiene in città su iniziativa della comunità cinese viene ribattezzata “Imlek Festival”. È il nomignolo locale col quale viene identificato il Nuovo Anno lunare. L’accordo frutto di un incontro fra il forum islamico, che in origine voleva cancellare la festa, e il coordinatore della manifestazione. 

 


Jakarta (AsiaNews) - Per disinnescare le proteste di gruppi musulmani, radicali e non, che hanno presentato un esposto alla polizia per l’annullamento della manifestazione, gli organizzatori del “Festival gastronomico del maiale” hanno deciso di cambiare nome all’evento. La celebre sagra, che si tiene ogni anno a Semarang, nello Java centrale, non conterrà più il nome dell’animale considerato impuro per l’islam ma si chiamerà “Imlek Festival”, il popolare nomignolo locale col quale viene identificato il Capodanno cinese. 

Quest’anno il Nuovo Anno lunare cade il 28 gennaio; il festival dedicato al maiale, un evento caratteristico e tradizionale a Semarang, dove vive una nutrita comunità di origini cinesi, si è aperto oggi e si concluderà il 29 gennaio. 

Nei giorni scorsi gruppi studenteschi musulmani e membri di organizzazioni islamiche moderate indonesiane hanno protestato chiedendo la cancellazione della manifestazione. Sebbene di natura gastronomica, secondo i dimostranti questa iniziativa finisce per “promuovere” l’intolleranza fra le persone e offende gli animi dei fedeli dell’islam, che considerano “haram” i suini. 

In realtà un festival dedicato al maiale si svolge da tempo a Semarang, in concomitanza con il Capodanno cinese, all’interno dei centri commerciali cittadini. Fonti locali aggiungono che esso “non ha mai provocato incidenti o proteste”. 

Firdaus Adinegoro, coordinatore dell’evento gastronomico, conferma il cambiamento di nome per le pressioni del Fuis (un forum che riunisce i gruppi islamici di Semarang). Egli ha firmato una nota ufficiale, in cui “modifica” il nome della manifestazione, evitandone la cancellazione. “Durante l’incontro con il Fuis - racconta - sono emerse pressioni per la cancellazione dell’evento. Dopo alcune discussioni, abbiamo concordato per un cambio di nome”.