Arcivescovo di Bangalore ai giovani: Fate attenzione ai pericoli di internet

Mons. Bernard Moras invia un messaggio per il prossimo Sinodo sui giovani, che si terrà nel 2018. Avverte che il mondo virtuale “è come la lampada di Aladino, che ci fa ottenere qualsiasi cosa vogliamo”. Allo stesso tempo, la rete nasconde sfruttatori e adescatori. Rendendo tutto accessibile, “internet trasforma i giovani in fuscelli deboli, che non accettano il fallimento”.


Mumbai (AsiaNews) – State attenti a non diventare “schiavi della tecnologia” e sappiate “distinguere il bene dal male” nella vastità del mondo virtuale. È l’avvertimento di mons. Bernard Moras, arcivescovo di Bangalore (Karnataka), che mette in guardia i giovani dai pericoli di internet. In vista del prossimo Sinodo dei vescovi che si terrà nel 2018, e che avrà per tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, ha inviato ad AsiaNews il testo del suo messaggio. Nel documento egli parla delle enormi possibilità di comunicazione e interscambio offerte dalla rete, diventata di uso comune tra i ragazzi che “chattano”. Allo stesso tempo, sottolinea i rischi che si celano nelle pagine web, dietro cui si nascondono spesso adescatori e criminali.

Mons. Moras si sofferma su alcuni campanelli d’allarme presenti nelle famiglie odierne. Da una parte, afferma, “la vita appare più pacifica grazie allo sviluppo della scienza e della tecnologia, che consentono ad un numero sempre maggiore di bambini di avere accesso a forme di istruzione qualificata […] Inoltre l’invenzione di internet che connette il mondo rende la nostra vita tranquilla e precisa”. D’altro canto, “tutto ciò che appare facile e sicuro attraverso internet si rivela il contrario nel lungo periodo”.

La rete, sostiene, “vittimizza innocenti bambini, adolescenti e giovani che desiderano ottenere tutto ciò che è di questo mondo”. “Chi giudica – si domanda – cosa sia affidabile o meno? Come poter distinguere cosa è giusto da cosa è sbagliato?”. Ciò avviene soprattutto nelle “infinite opportunità che i ragazzi hanno di chattare in modo gratuito con i coetanei di ogni parte del mondo. Essi dialogano anche con sconosciuti e questo può trasformarsi in abitudine e portare a forme di dipendenza”.

L’arcivescovo si riferisce in particolare alle ragazze, “che con queste chat si sentono accettate da individui che non conoscono. Può sembrare insolito, ma a volte esse rimangono intrappolare e sono soggette a forme di ricatto per aver condiviso informazioni personali”.

Il mondo virtuale, continua, “è come la lampada di Aladino, che ci fa ottenere qualsiasi cosa vogliamo […] è una scatola del tesoro illimitata che non è mai piena”. Ma, avverte, bisogna imparare a dosarne l’uso ed evitare che “l’abuso trasformi in caos la vita dei giovani”. “Ogni giovane – afferma – vuole essere come un albero forte ed elegante, ma queste trappole li trasformano in fuscelli deboli e fragili”.

Secondo mons. Moras, le conseguenze del cattivo utilizzo di internet hanno ripercussioni anche sulla psiche dei giovani: “Il desiderio spinge ogni individuo a tentare di ottenere tutto ciò che esiste sotto il cielo. I media virtuali riempiono i cuori innocenti con il malvagio desiderio di guadagnare questo mondo infinito, cosa che non è possibile per un essere finito. Quest’atteggiamento riempie i giovani di un’infinita fiducia [in se stessi] e le giovani menti non sono in grado di accettare il fallimento”.

Di fronte a tutti questi pericoli, l’arcivescovo ricorda che i giovani sono “il sale della terra” (Mt. 5:13). Perciò invita genitori, media e leader religiosi a vigilare sul loro sviluppo e “accrescere la consapevolezza che questi dispositivi non sono reali”. L’unica possibile soluzione, conclude, “è la crescita in Cristo. Dobbiamo costruire menti forti e determinate, che facciano scelte sagge. Non dobbiamo mai permettere che internet distragga o disturbi il nostro pensiero. Siamo tutti chiamati a fare in modo che l’utilizzo di internet porti armonia nella nostra vita”. (NC)