Le Madri di Beslan terminano l'occupazione della Corte Suprema russa

Il gruppo, composto da 15 donne, ha chiesto la messa in stato d'accusa anche degli ufficiali governativi responsabili della strage.


Mosca (AsiaNews/Agenzie) – Circa 15 donne hanno lasciato ieri la Corte Suprema di Vladikavkaz dopo averla occupata per una notte intera. Il gruppo chiede la messa in stato di accusa dei rappresentanti governativi responsabili del massacro di Beslan.

Le donne – che fanno parte delle "Madri di Beslan" - stavano seguendo il processo all'unico sospettato ancora in vita del massacro, Pashi Kulayev, ed hanno chiesto di incontrare il procuratore di Stato, il generale Nikolai Shepel. Il militare, che vive in un'altra città, ha rifiutato l'incontro; le donne si sono allora barricate dentro ed hanno chiesto un processo anche per i pubblici ufficiali dell'amministrazione locale, responsabili dell'infiltrazione dei terroristi nell'edificio scolastico già mesi prima della strage.

La presidente del Comitato delle Madri di Beslan, Susanna Dudiyeva, in un'intervista alla televisione di Stato Ntv, ha accusato ieri gli investigatori in carica al processo di non fare abbastanza per determinare chi fra i rappresentanti governativi, locali e nazionali, sia da ritenere responsabile per il massacro. I familiari delle vittime criticano anche il Governo russo che, senza troppi sforzi di mediazione, ha permesso l'irruzione delle forze speciali nella scuola innescando il massacro.

Fra l'1 ed il 3 settembre del 2004 un gruppo di terroristi ceceni ha tenuto in ostaggio più di mille persone nella scuola N° 1 di Beslan. Dopo l'intervento delle forze speciali l'episodio è finito in strage: 400 i morti di cui più di 150 bambini.