Direttore Caritas India: Investire sulle risorse umane è prerequisito per la crescita industriale
di Nirmala Carvalho

P. Frederick D’Souza commenta il bilancio dell’Unione 2017-2018. Quest’ultimo assegna maggiori risorse a infrastrutture e aree rurali. Il direttore del braccio sociale della Chiesa cattolica evidenzia alcune mancanze. Servono più soldi per l’agricoltura, la protezione delle donne e lo sviluppo di caste, gruppi tribali e minoranze.


Mumbai (AsiaNews) – “Investire sulle risorse umane è il prerequisito per la crescita industriale”. Lo afferma p. Frederick D’Souza, direttore di Caritas India, attivo nei programmi sociali e di sviluppo sia nel suo Paese che all’estero. Ad AsiaNews parla degli aspetti positivi e negativi del bilancio dell’Unione per il 2017-2018, presentato nei giorni scorsi dal ministro dell’Economia. In particolare sottolinea la necessità di “investire di più tra le classi svantaggiate e i gruppi tribali, in modo da promuovere una crescita equa”.

Il sacerdote riporta che nelle nuove previsioni di spesa è presente un “grande stanziamento per la crescita industriale con l’obiettivo di aumentare i posti lavoro”. Secondo lui però, “la creazione di occupazione dipende molto dallo sviluppo delle competenze tra i giovani non impiegati”. Per questo bisogna puntare sulle risorse umane. Il direttore del braccio sociale della Chiesa cattolica ritiene che non basti “l’incremento del 5% accordato al settore agricolo, considerato anche l’elevato numero di suicidi tra i contadini, la siccità e la scarsità delle risorse idriche”. “Una robusta crescita dell’agricoltura – afferma – alimenta il settore industriale e quest’ultimo non può migliorare da solo in una condizione di isolamento”.

Per quanto riguarda la sanità, egli apprezza “l’aumento del 9% per la National Health Mission”, però evidenzia che “il campo della salute mentale e il programma di controllo del fumo continueranno a ricevere le stesse somme dell’anno precedente. Invece lo scopo è raggiungere coloro che non possono permettersi i costi delle cure mediche”.

Il bilancio dell’Unione prevede maggiori finanziamenti allo sviluppo di genere, soprattutto per donne e bambini poveri [circa 25,5 miliardi di euro, ndr]. Allo stesso tempo, nota, “ci saranno grandi riduzioni ai programmi che vogliono migliorare le condizioni delle donne e garantire la loro sicurezza come il Nirbhaya Fund [creato con il bilancio del 2013, prende il nome dalla studentessa di Delhi stuprata su un autobus da un gruppo di assalitori e deceduta dopo atroci sofferenza a Singapore. Pari a 10miliardi di rupie (138 milioni di euro), ogni anno il fondo non viene speso – ndr]”.

A proposito dei finanziamenti che verranno concessi alle “Scheduled Castes” e “Scheduled Tribes”, rispettivamente il 2,44% 3 l’1,49 del totale del bilancio, p. D’Souza ritiene che non siano sufficienti. “Le caste e i gruppi tribali svantaggiati – conclude – così come le minoranze, hanno bisogno di maggiori fondi per l’educazione e lo sviluppo delle competenze”.