Astana, nuovo round di colloqui sul controllo del cessate il fuoco in Siria

All’incontro di oggi hanno partecipato delegati russi, iraniani e turchi, insieme a rappresentanti delle Nazioni Unite. Presenti per la prima volta diplomatici giordani. Al centro dei colloqui il “principio di controllo” della tregua in vigore da fine dicembre. Le Forze democratiche siriane preparano la nuova fase dell’offensiva a Raqqa, roccaforte jihadista in Siria. 

 


Astana (AsiaNews/Agenzie) - Esperti governativi russi, iraniani e turchi, insieme a rappresentanti delle Nazioni Unite, si sono riuniti questa mattina ad Astana, capitale del Kazakhstan, per discutere di un meccanismo di supervisione del cessate il fuoco in Siria. È quanto ha annunciato il ministro kazakho degli Affari esteri, il quale conferma che il vertice di oggi si inserisce nel solco degli incontri di fine gennaio, i “primi colloqui di pace diretti” fra governo e opposizione. 

Durante i colloqui fra delegati governativi e leader dell’opposizione ad Astana è emersa l’importanza del principio di controllo della tregua, a causa delle persistenti violenze sul terreno che rischiano di far precipitare ogni giorno il Paese di nuovo nella guerra totale. 

Le trattative in atto in questi giorni - cui partecipano per la prima volta delegati dalla Giordania - dovrebbero preparare il terreno a negoziati di pace sotto l’egida Onu, in programma il 20 febbraio a Ginevra (Svizzera). 

Se da un punto di vista teorico il cessate il fuoco raggiunto a fine dicembre con la mediazione di Mosca e Ankara è tuttora in vigore, i combattimenti sul terreno - e in particolare in alcune zone - continuano senza tregua, provocando vittime e danni. 

Gli scontri si concentrano soprattutto nella regione di Damasco e nell’ovest di Aleppo, dove hanno trovato rifugio le milizie combattenti che hanno abbandonato la metropoli settentrionale del Paese in seguito alla vittoria militare russo-siriana.

Ad Astana, per la prima volta, rappresentanti di governo e opposizione si sono seduti allo stesso tavolo, per discutere le possibili soluzione atte a garantire una tregua duratura nel Paese arabo. Al termine della due giorni di colloqui, Mosca, Ankara e Teheran si sono accordate per garantire il prolungamento della tregua in Siria e bloccare eventuali violazioni. Nella nota congiunta diffusa dai rappresentanti dei tre Paesi - ma che non è stata sottoscritta dalle parti in causa - si sottolinea l’impegno di ciascuna potenza a “frenare” la propria fazione e impedire nuove violenze.

Restano esclusi dal cessate il fuoco i gruppi jihadisti come al Nusra e lo Stato islamico (SI). 

Intanto a Raqqa, roccaforte dello SI in Siria, le Forze democratiche siriane (Sdf) hanno annunciato l’inizio di una “nuova fase” per la conquista della città, da anni nelle mani del sedicente Califfato. L’obiettivo, spiegano i vertici dell’alleanza, è circondare l’area e riprenderne il controllo dopo aver annientato le milizie jihadiste. 

L’operazione delle forze arabo-curde dovrebbe contrare sul sostegno crescente della coalizione internazionale (a guida statunitense), che garantirebbe la copertura aerea necessaria alla progressione delle forze sul terreno. Il sostegno della coalizione è assicurato anche attraverso la presenza sul terreno di “unità delle forze speciali”.