Nell'Anno della Scimmia, appena passato, in Cina e all’estero hanno dominato le notizie riguardanti i rapporti Cina-Vaticano. Molti hanno profetizzato accordi imminenti già pronti, ma finora non ci sono segnali positivi. Qualche tepore nelle dichiarazioni. I media hanno dimenticato di riportare le notizie sulla morte di sei vescovi fedeli al papa, molti dei quali hanno subito prigionia e decine di anni di lager a causa della fede. Le riflessioni di un sacerdote-blogger.
Pechino (AsiaNews) – Un sacerdote cinese, fra i più attivi blogger, ha compilato per AsiaNews le dieci notizie più importanti del 2016 (o forse bisogna dire dell’Anno della scimmia, appena concluso, dato che l’Anno del Gallo è iniziato il 28 gennaio scorso). Fra gli aspetti interessanti che egli sottolinea vi è il fatto che la prima notizia dell’anno (con fiumi di inchiostro in Cina e nel mondo) è stata l’auto-ordinazione illecita del sacerdote sotterraneo Dong Guanhua, mentre la morte di sei vescovi fedeli – alcuni non riconosciuti dal governo e con decine di anni di lager sulle spalle – non è stata seguita quasi da nessun mezzo di comunicazione[1].
Un altro fatto curioso è l’enfasi enorme sui dialoghi Cina-Vaticano e sui possibili imminenti accordi, che però non ha portato finora ad alcun risultato. Anzi, a capo del Consiglio dei vescovi (governativo) e dell’Associazione patriottica sono stati confermati gli stessi leader del passato, senza alcun segnale di novità per la Santa Sede.
Abbiamo scelto le 10 notizie più importanti della Chiesa in Cina per il 2016. Ciò che stupisce è che don Dong Guanhua, un prete perfettamente sconosciuto fino a ieri, da un momento all’altro è caduto dal cielo e si è auto-consacrato vescovo in modo illegale. Questo evento è diventato la prima delle dieci notizie più importanti dell’anno. Invece, la morte dei sei anziani vescovi fedeli nella fede non ha suscitato alcuna attenzione, e questo ci dispiace davvero tanto. La gente si è interessata di più al IX Congresso dei Rappresentanti cattolici cinesi svoltosi alle fine dell’anno 2016. A tema vi era il rinnovo della leadership dell’ Yi Hui Yi Tuan (Consiglio dei vescovi e Associazione patriottica), ma non vi è stata nessuna novità perché [sono stati eletti] gli stessi personaggi. Il segnale positivo auspicato dalla Santa Sede non si è verificato.
1. Le diocesi cinesi hanno aperto solennemente la porta della misericordia accogliendo l’Anno Giubilare della Misericordia
Papa Francesco ha stabilito “l’Anno Giubilare della Misericordia” dall’8 dicembre 2015 al 20 novembre 2016. Diverse diocesi della Cina continentale hanno celebrato l’apertura della porta della misericordia in modo solenne, dimostrando la loro fedeltà al papa di Roma. Nello stesso tempo hanno educato in profondità alla misericordia del Padre, perchè i fedeli imparino ad aprire il proprio cuore, apprendendo lo spirito di misericordia di Dio Padre per testimoniarlo davanti al mondo e verso tutte le persone bisognosi di misericordia.
2. Personalità ecclesiastiche della Chiesa “sotterranea” hanno preso posizione: vogliamo raggiungere l’accordo con la Santa Sede
Dal momento del suo insediamento, papa Francesco ha spesso espresso la sua buona volontà verso la Cina, dando origine a un gruppo di lavoro misto per una trattativa segreta. E’ un evento che ha consolato molto la Chiesa in Cina. Mons. Wei Jingyi, mons. Han Zhihai ecc. , vescovi che si trovano nella Chiesa sotterranea, non vedono l’ora di rilasciare un’intervista per esprimere con la loro voce che essi desiderano che un accordo tra Cina e la Santa Sede avvenga il più presto possibile. Anche alcuni sacerdoti sotterranei di Wenzhou, Fuzhou, Heilongjiang, Mongolia interna ecc hanno espresso la stessa visione: anche se essi non sono pienamente a conoscenza del contenuto dell'accordo. Il card. Zen, che si trova a Hong Kong, ha espresso il suo pessimismo sull’accordo tra Cina e Vaticano.
3. A Wenzhou riprendono le demolizioni delle croci, pastori cristiani detenuti
Dal 2014, in diverse zone della provincia del Zhejiang, soprattutto Wenzhou, è stata lanciata una campagna di demolizione delle chiese cristiane, dette “edifici illegali”, che pian piano si è trasformata in demolizione delle croci sulle chiese. Anche alcune chiese cattoliche hanno subito questa sorte. Nel 2016, quest’ondata di demolizioni è un po’ rallentata, ma diversi pastori cristiani sono stati detenuti. Tanti cristiani sono rimasti turbati e pessimisti sul futuro.
4. Papa Francesco ha mostrato buona volontà verso l’autorità cinese in diverse occasioni
Essere Papa non è soltanto una cosa religiosa; a quanto pare è anche una cosa politica. Per migliorare il rapporto con governo cinese, papa Francesco continua a mostrare la sua buona volontà verso l’autorità cinese. E’ davvero un grande e meritevole giocatore politico. Xi Jinping è stato eletto presidente quasi nello stesso momento in cui papa Francesco è stato eletto pontefice. Uno è leader religioso della religione con più fedeli al mondo; altro è leader del Paese più popoloso al mondo. Se i due leader potessero stabilire un rapporto normale di reciproca fiducia, potrebbero promuovere la pace nel mondo dando un contributo inestimabile per la società internazionale. Ovviamente, la cosa più importante rimane la comunione tra la Chiesa in Cina e la Chiesa universale, che possa realizzarsi in pienezza.
5. Sempre più caldi i rapporti tra Cina e Vaticano; circolano in continuazione notizie sulla possibile e imminente firma dell’accordo
Sebbene non sia stato ancora raggiunto un accordo tra Cina e Vaticano, le relazioni tra le due parti si stanno davvero riscaldando. Rispondendo alle domande dei giornalisti, il tono del portavoce del governo cinese appare molto calmo, e ripete di continuo di “sostenere il principio del dialogo”. E mostra che “i canali di contatti e dialoghi tra le due parti sono aperti ed efficenti”. Il card. Parolin segretario della Segreteria di Stato vaticana ha detto in diverse occasione che è ottimista per le prospettive fra Cina e Vaticano. Reuters, Vaticaninsider e tante altre agenzie di informazione hanno fatto una propaganda estremamente esagerata, dando l’impressione che l’accordo fosse già raggiunto, mentre i fedeli cinesi non ne sanno nulla e non possono conoscere la verità. Anche l’autorità di Taiwan è nel panico, col timore di perdere l’ultima relazione diplomatica in Europa.
6. Il papa riceve pubblicamente un vescovo cinese continentale
Nell’udienza generale del 5 ottobre 2016 svoltasi in Vaticano, papa Francesco ha ricevuto mons. Xu Honggen, vescovo ufficiale della diocesi di Suzhou. Questa dovrebbe essere la prima volta in assoluto. Vi sono stati diversi incontri fra vescovi cinesi e papa Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, ma sono tutti stati in segreto, non in luogo pubblico. Papa Francesco ha ricevuto pubblicamente il vescovo cinese; ovvero mons. Xu ha avuto il coraggio di salutare Papa Francesco pubblicamente portandogli un regalo, facendo far le foto in pubblico, provocando infinite immaginazioni. Questo dovrebbe essere un segnale molto positivo. Mons. Xi è vescovo riconosciuto dal governo cinese e dalla Santa Sede. Papa Francesco lo ha ricevuto pubblicamente, suscitando grande attenzione da parte di tante agenzie dei mass media. Comunque, è un buon segno e merita apprezzamento.
7. Dong Guanhua, prete della Chiesa sottoranea, si auto-consacra senza mandato papale
Il 22 maggio 2016, nella festa di Santa Trinità, Dong Guanhua, sacerdote della diocesi di Zhengding (Hebei), ha annunciato la sua consacrazione episcopale durante la messa. Ed ha pure reso pubblica in mezzo a suoni di gong e tamburi la sua identità di vescovo con mitra e pastorale lo scorso 11 settembre. Subito dopo, il vescovo della diocesi di Zhengding, mons. Giulio Jia Zhiguo ha diffuso una dichiarazione annunciando la scomunica latae sententiae su Dong e sul suo consacrante. Vaticaninsider ha riportato la notizie per primo e tante altre agenzie hanno dato un’ampia copertura. Dong ha ammesso che non ha la nomina del papa. Però ha dichiarato che egli continua ad applicare le norme straordinarie di auto-consacrazione episcopale che la Santa Sede ha concesso alla Chiesa in Cina continentale, che si continua trovarsi in condizione difficile [N.B.: queste prerogative sono state cancellate da Benedetto XVI con la sua Lettera ai cattolici cinesi nel 2007 – ndr]. Nonostante la sua dichiarazione di alto profilo, dicendo che è ormai vescovo, ci si domanda: ma chi lo ha consacrato? Tutto oggi è ancora un “mistero”. A quanto pare, vi è addirittura gente che striscia ai suoi piedi per esser consacrato “vescovo” da lui e boicottare l’accordo tra Cina e Vaticano.
8. Tang Yuange è consacrato vescovo della diocesi di Chengdu con la partecipazione di un vescovo scomunicato
Il 30 novembre 2016, mons. Tang Yuange è stato consacrato vescovo della diocesi di Chengdu nella provincia del Sichuan. Durante la celebrazione di ordinazione, Lei Shiyin, vescovo illegittimo a cui è stata applicata la scomunica latae sententiae, ha partecipato alla cerimonia. Data questa situazione, molti vescovi e sacerdoti fedeli sono dispiaciuti profondamente. Nonostante la protesta e il malcontento dei fedeli locali, essi non hanno potuto impedire la partecipazione del vescovo illegittimo Lei. Ma ciò che li ha resi ulteriormente delusi e tristi è la riapparizione di Lei durante la consacrazione di mons. Lei Jiapei, vescovo della diocesi di Xichang del 2 dicembre. Le persone che sono fedeli alla fede cattolica hanno potuto soltanto lamentarsi ed esprimere il loro disgusto per “mangiare riso mescolato con la sabbia”.
9. La Santa Sede pubblica una nota riguardo all’Assemblea dei rappresentanti cattolici cinesi e alla consacrazione di Chengdu e Xichang
Il 20 dicembre, il portavoce della Santa Sede ha rilasciato una dichiarazione riguardante la presenza del vescovo scomunicato alla consacrazione dei vescovi di Chengdu e Xichang e sulla “Nona Assemblea dei rappresentanti cattolici cinesi”. Si legge nel testo: “La presenza, nelle due suddette ordinazioni episcopali, di un vescovo, la cui posizione canonica è ancora allo studio della Sede Apostolica a seguito della sua ordinazione illegittima, ha creato disagio agli interessati e turbamento nei cattolici cinesi. La Santa Sede comprende e condivide questo loro dolore”. Ovviamente la Santa Sede ha espresso il suo dolore ed impotenza per la partecipazione all’ordinazione episcopale di un vescovo illegittimo. Ma per quanto riguarda l’Assemblea dei rappresentanti cattolici cinesi, la Santa Sede sembra nutrire ancora speranza. Alla fine della dichiarazione, si legge: “tutti i cattolici in Cina attendono con trepidazione segnali positivi, che li aiutino ad avere fiducia nel dialogo tra le Autorità civili e la Santa Sede e a sperare in un futuro di unità e di armonia”.
10. Si è svolta la Nona Assemblea dei rappresentante cattolici cinesi a fine anno, scegliendo una nuova leadership
La Nona Assemblea dei rappresentanti cattolici cinesi si è svolta a Pechino dal 27 al 29 dicembre 2016. E’ stata eletta una nuova leadership, ma in realtà sono le stesse persone di prima. Ma Yinglin continua ad essere presidente della Conferenza episcopale cinese; Fang Xingyao continua ad essere presidente dell’Associazione patriottica della Chiesa cattolica cinese. Shen Bin ha preso il posto della terza carica più importante come membro permanente nel “Yi Hui Yi Tuan”. Ci sono alcuni nuovi volti nelle cariche di vice. In ogni caso Ma Yinglin e Fang Xingyao sono gli uomini di fiducia, dopo tanti anni di formazione da parte del governo cinese. Quindi la loro guida fa sentire più tranquilli, a proprio agio.
Ripercorrendo tutte queste “top ten” di notizie del 2016 nella Chiesa in Cina, ci si accorge che il rapporto tra Cina e Vaticano è comunque al centro dell’attenzione dei fedeli e dei mass media internazionali. Anche l’apparizione di Dong Guanhua, è legata al rapporto Cina-Vaticano. Il cambiamento di strategia del Vaticano verso la Cina, ha suscitato idee oscillanti e incognite tra i fedeli: pare che essi non riescano a vedere chiaro l’obbiettivo e la direzione della Santa Sede. Alla fine, dove andrà il rapporto tra Cina e Vaticano? Su tutto ciò vi è ancora da riflettere ed aspettare.
2 Febbraio 2017
[1] AsiaNews ha dato notizia di alcuni di questi vescovi defunti: cfr. AsiaNews.it, 30/07/2016, “È morto mons. Vincenzo Huang Shoucheng, vescovo di Mindong”; 01/08/2016, “Domani i funerali di mons. Huang Shoucheng. I patti col governo locale sulla cerimonia e la cremazione”; 07/09/2016, “È morto mons. Zhu Weifang, vescovo di Wenzhou, la città delle croci demolite”; 26/09/2016, “Cina, morto il vescovo di Taizhou: era riconosciuto dal Papa e da Pechino”.