Attivista vietnamita accusato di “abuso di libertà democratiche”

Nguyen Van Hoa sarà detenuto per tutto il periodo delle indagini. Faceva parte del gruppo di attivisti che hanno denunciato i danni dell’inquinamento causato dal Formosa Plastic Group alle comunità locali. Il disastro ha danneggiato la vita di più di 200mila persone, inclusi 41mila pescatori.


Hanoi (AsiaNews/Rfa) – Un attivista vietnamita, noto per aver filmato le proteste contro l’inquinamento causato da un’acciaieria, è stato accusato di “abuso di libertà democratiche”. Lo comunicano i corrispondenti vietnamiti di Radio Free Asia (Rfa).

Nguyen Van Hoa, 22 anni, è stato arrestato dalla polizia l’11 gennaio insieme a molti altri attivisti prima dell’inizio del Tet (festa dell’anno nuovo). Tuttavia la notizia dl fermo è stata comunicata solo il 3 febbraio.

Secondo i funzionari di polizia, Hoa è accusato di “abuso di libertà democratiche con l’intento di violare gli interessi dello Stato, il diritto legittimo e gli interessi di organizzazioni e/o cittadini” (Art. 258 del codice penale vietnamita).

L’articolo 258 è una delle leggi che Hanoi usa per perseguire i dissidenti. Se condannato, Hoa affronterà molti anni di prigione.

Mentre Hoa è stato trattenuto per settimane nella provincia di Ha Tinh, alla sua famiglia è stato proibito di vederlo. Un membro della famiglia racconta: “Siamo andati lì a trovarlo, ma la polizia non ce lo ha lasciato vedere. Oggi abbiamo ricevuto il loro avviso e stiamo ancora aspettando ulteriori informazioni”.Hoa non ha fatto nulla di male, affermano i familiari. “Hoa svolge opere di volontariato per ottenere giustizia e verità. Ha solo scritto la verità, non ha fatto niente di sbagliato”.

Gli altri arrestati  

Hoa fa parte del gruppo di attivisti arrestati prima del Tet. Fra i membri c’è anche Tran Thi Nga, accusato di propaganda contro l’amministrazione (Articolo 88 del codice penale).

Nga è ben noto per aver difeso i diritti dei lavoratori migranti vietnamiti e le vittime dell’esproprio terriero operata da governo.

Il sequestro di terreni per lo sviluppo – spesso compiuto senza una giusta procedura o in mancanza di compensi adeguati per i residenti sfollati – è una delle maggiori cause di protesta in Vietnam e in altri autoritari Paesi asiatici come Cina e Cambogia.

L’articolo 88 è considerato una ”minaccia alla sicurezza nazionale” e comporta una condanna da tre a 20 anni di prigione. La violazione, permette inoltre la detenzione in isolamento di Tran Thi Nga durante l’intero periodo delle indagini.

A giugno, la maggiore acciaieria del taiwanese Formosa Plastic Group è stato dichiarato responsabile del rilascio di composti chimici tossici nelle acque portuali della provincia di Ha Tinh.

La fuoriuscita di aprile ha ucciso circa 115 tonnellate di pesce e ha lasciato  le senza lavoro le industrie di pesca e turismo di quattro province centrali senza lavoro.   

A luglio, in un rapporto all’Assemblea nazionale, il governo vietnamita ha comunicato, che il disastro ha danneggiato il vivere di più di 200mila persone, inclusi 41mila pescatori.

La compagnia ha promesso 500 milioni di dollari Usa per risolvere la questione e compensare le persone colpite dalla perdita, ma il governo ha affrontato proteste sull’ammontare del compenso e sulle lente modalità di pagamento.