Sempre più villaggi bandiscono vendita e consumo di alcolici

Lo scopo è preservare lo spirito di unità, armonia e pace fra gli abitanti dei villaggi. Sempre più persone comprano bottiglie di alcool dai rivenditori e lo versano per terra. Più che ai divieti religiosi, la mossa è legata all’alto tasso di alcolismo e ai problemi sociali.


BIshkek (AsiaNews/Agenzie) – Preoccupati dagli alti tassi di alcolismo e di consumo di droghe fra i giovani, gli abitanti di Ornok (villaggio del distretto rurale di Chon-Sary-Oy) hanno deciso di bandire la vendita e il consumo di bevande alcoliche. La scorsa settimana, i residenti hanno messo insieme 382 dollari Usa e hanno acquistato tutti gli alcolici in vendita presso 10 negozi per poi versarli per terra. La campagna per eliminare l’alcol è sostenuta da rappresentanti delle autorità locali, dall’imam del distretto e perfino da alcuni rivenditori del posto che, con l’apprezzamento dei residenti, di propria iniziativa hanno tolto dalla vendita gli alcolici.

Secondo l’agenzia di stampa regionale Turmush, anche i villaggi limitrofi hanno deciso di aderire alla campagna con l’obiettivo di preservare lo spirito di unità, armonia e pace. Le attività commerciali che non hanno aderito all’iniziativa, potrebbero essere chiuse in futuro.

Il 23 gennaio, il presidente del Kirghizstan Almazbek Atambayev ha approvato una modifica alla legge che proibisce il consumo di bevande alcoliche in posti “non adatti” come luoghi pubblici o di lavoro. La legge, entrata in vigore all’inizio di febbraio, comporta multe aumentate di 10 volte per i trasgressori (14 dollari Usa).

Il Kirghizstan è un Paese musulmano al 78%. Il problema dell’uso di alcol è legato, più che ai divieti religiosi, alla situazione della popolazione segnata dalla povertà e dalla disoccupazione.