Ortodossi e cattolici uniti piangono i morti di Beslan

Alla vigilia dell'anniversario della strage, Alessio II invita alla preghiera e alla solidarietà per chi è rimasto in vita. Metropolita di Mosca: "In tutti gli attentati di quest'anno c'è l'eco di Beslan".


Mosca (AsiaNews) – Preghiere per "i morti innocenti" e partecipazione al "dolore immenso" dei loro parenti sono le intenzioni e i sentimenti, che uniranno la Chiesa ortodossa e quella cattolica russe, nell'anniversario della tragedia di Beslan.

In un messaggio pubblicato ieri dai media nazionali, Alessio II - patriarca di Mosca - a nome di tutta la Chiesa ortodossa russa, esprime "profonda vicinanza e sostegno spirituale a tutti gli abitanti di Beslan e dell'Ossezia del nord, che hanno perso parenti e cari". "In questi giorni di dolore e ricordo – si legge nel testo - tutti noi siamo uniti da un dolore comune". "Piangendo i morti dell'attentato, porgendo condoglianze a chi soffre, il 3 settembre – Giornata per la lotta al terrorismo - invito a celebrare messe funebri in tutte le chiese ortodosse e a innalzare preghiere per l'anima degli innocenti uccisi…donne e bambini, insegnanti e alunni, persone di veneranda età e altre che avevano appena iniziato a vivere".

La preoccupazione maggiore di Alessio II è per i parenti delle vittime, "i quali provano la sofferenza più grande" di tutte. "Solo la solidarietà umana e le preghiera, vincendo il dolore della perdita, possono dare la forza necessaria per continuare a vivere".

Stessa attenzione per color che sono rimasti in vita è stata espressa da mon. Tadeusz Kondrusiewicz, metropolita di Mosca. "È dovere di ogni cristiano pregare per i morti innocenti e stare vicino ai vivi per alleggerire il peso della perdita". Mons. Kondrusiewicz assicura che "in questo anno i cattolici non hanno mai dimenticato Beslan nelle loro preghiere e nelle loro azioni".

"Questa - continua il metropolita - è una disgrazia comune, il cui eco ha risuonato non solo in tutta la Russia, ma in tutto il mondo". Secondo Kondrusiewicz "in ogni attentato del 2005, in cui sono morti degli innocenti – Medio Oriente, Africa, Asia, Londra – si è sentito l'eco di Beslan. Per questo l'impegno a contrastare il terrorismo può e deve essere il fattore di unione tra tutte le genti di buona volontà, a prescindere dalla loro religione". La grande solidarietà mondiale seguita ai fatti di Beslan, conclude il metropolita, "è il segno della pace futura, unica alternativa ad ogni forma di violenza".

Nelle chiese e cappelle cattoliche russe il motto "Beslan: ricordiamo, piangiamo, preghiamo" scandirà i giorni dell'anniversario della strage. Il 3 settembre, nella cattedrale cattolica  dell'Immacolata Concezione a Mosca si terrà una messa di suffragio per le vittime della strage.

Dal 1 al 3 settembre, nella scuola numero 1 di Beslan un commando di terroristi ceceni e ingusci, ha tenuto in ostaggio oltre mille persone. L'assedio è finito nel sangue con un bilancio ufficiale di 330 vittime, tra cui 186 bambini. I rapitori chiedevano l'indipendenza della Cecenia.