Giovani cattolici vogliono conoscere meglio dottrina su temi sessuale e sentimentale
di Kamran Chaudhry

La Pakistan’s Catholic Youth Commission ha condotto un sondaggio sulle necessità dei ragazzi. Nella Repubblica islamica non si parla di sessualità, emozioni, spiritualità nel matrimonio. I giovani saranno al centro del Sinodo dei vescovi che si terrà nel 2018. “Le scuole missionarie devono avere un ruolo determinante nel costruire la personalità degli studenti”.


Lahore (AsiaNews) – Uno dei bisogni più sentiti dai giovani cattolici del Pakistan è conoscere meglio la dottrina cristiana in tema di sessualità e sentimenti. È quanto emerge da un sondaggio condotto dalla Pakistan’s Catholic Youth Commission (Pcyc). Ad AsiaNews Pervez Roderick, segretario esecutivo delle Pcyc, riporta l’urgenza dei giovani di discutere in maniera libera e senza tabu religiosi “di ciò che riguarda la sfera sessuale, della spiritualità all’interno del matrimonio, delle emozioni e nozioni sul corpo umano”. Sono questi, aggiunge, “i temi più caldi ogni volta che organizziamo un seminario o un programma”.

Il leader cattolico riporta che l’interesse per la teologia in ambito sessuale “è rimasto invariato negli ultimi quattro anni. Sfortunatamente, nessuna parrocchia o famiglia fornisce indicazioni di condotta, a causa della società ultrareligiosa in cui viviamo. Per questo motivo in tutti i raduni internazionali che organizziamo invitiamo degli esperti che possano parlare con i ragazzi e le ragazze, in maggior parte persone single”.

Il sondaggio condotto dalla commissione cattolica rientra nelle informazioni raccolte ogni anno da esponenti delle sei diocesi e del vicariato apostolico presenti nella Repubblica islamica. Il rapporto fotografa una realtà in continuo cambiamento, cui i vertici ecclesiastici sono chiamati a dare risposte. Per questo il tema dell’adolescenza sarà l’argomento principale del prossimo tirocinio per gli educatori che si terrà ad Ayubia, nel distretto montuoso di Abbotabad (provincia di Khyber Pakhtunkhwa). Qui ogni anno, per una settimana durante il mese di luglio, si riuniscono i giovani provenienti dalle comunità cattoliche di tutto il Paese.

I giovani saranno anche al centro della XV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, che si terrà nell’ottobre del 2018. Il suo documento preparatorio parla proprio di come interpretare i desideri e le emozioni delle nuove generazioni, come affrontare i loro dubbi e le loro critiche, come accompagnarli nella vita “a partire dalla fede”.

Roderick, da 14 anni alla guida della commissione e con una vasta esperienza in materia, riferisce che la rivoluzione digitale richiede una maggiore consapevolezza, soprattutto tra i ragazzi. “Internet ha i suoi vantaggi – dice – e molti lo usano per scopi educativi. Ma esiste anche un gran numero di persone che si serve dei social media per trovare il fidanzato o la fidanzata. Invece che fare sport, si preferisce mandare messaggi”.

Capire come guidare i ragazzi diviene ancora più importante se si considera che il Pakistan è uno dei Paesi con il più elevato numero di giovani. Secondo il “Pakistan National Human Development Report 2016”, il 64% della popolazione ha meno di 30 anni. Questo dato pone il Paese al sesto posto tra quelli più popolati al mondo, e al quinto per la percentuale di giovani.

Il leader cattolico ritiene che le scuole cristiane debbano “svolgere un ruolo determinante nel costruire la personalità degli studenti, in particolare di quelli delle famiglie cristiane. Non basta solo un periodo all’anno di catechismo. Le istituzioni educative cristiane devono andare oltre le nozioni di base. La formazione nella fede è ancora un’idea improbabile nelle scuole gestite da missionari”. “La mancanza di opportunità – conclude – ma soprattutto il basso livello di istruzione, sono le cause che pongono i cristiani su un gradino inferiore nella nostra società islamica”.