Sinai: commando Isis uccide poliziotto nei pressi del monastero di santa Caterina

Uomini armati hanno attaccato un punto di controllo a poche centinaia di metri dal luogo di culto. Si tratta di uno dei più importanti edifici cristiani dell’Egitto. Il bilancio è di un agente ucciso e altri quattro feriti. Fermato un uomo sospettato di coinvolgimento negli attentati alle chiese della domenica delle Palme. 

 


Il Cairo (AsiaNews/Agenzie) - Uomini armati hanno attaccato ieri un punto di controllo delle forze di sicurezza egiziane nei pressi del monastero di santa Caterina, nella zona del Sinai meridionale, uccidendo almeno un poliziotto e ferendone altri quattro. È quanto riferisce il ministero della Sanità del Cairo, che conferma il nuovo attacco nei pressi di un luogo di culto cristiano, a una decina di giorni dagli attentati del del 9 aprile alla chiesa di Tanta e ad Alessandria. Negli attacchi che hanno colpito la comunità copta, rivendicati dalle milizie dello Stato islamico (SI), sono morte 45 persone, oltre un centinaio i feriti.

Le milizie jihadiste dello SI hanno rivendicato anche quest’ultimo attacco, che ha coinvolto un checkpoint a circa 800 metri di distanza dall’ingresso del monastero. Si tratta di uno dei luoghi sacri più importanti per il cristianesimo in Egitto. Un episodio che giunge a soli 10 giorni di distanza dalla visita di papa Francesco in Egitto.

Il monastero di santa Caterina, fondato nel sesto secolo e situato ai piedi del monte Sinai, è uno dei luoghi di culto cristiani più antichi al mondo e patrimonio Unesco, uno dei più frequentati dal turismo religioso. Esso è parte della Chiesa ortodossa orientale. L’attacco conferma una volta di più l’escalation di violenze in Egitto contro la minoranza cristiana, circa il 10% del totale, nonostante i tentativi del presidente Abdel Fattah al-Sisi (un ex generale dell’esercito) di garantire la sicurezza nel Paese. 

Fonti locali della sicurezza riferiscono che l’allerta è massima attorno a tutti i più importanti siti religiosi e turistici del Paese, in particolare nei resort che si affacciano sul mar Rosso, per il rischio di nuove violenze. 

Sempre ieri la polizia ha fermato un uomo, perché sospettato di coinvolgimento nell’attacco alle chiese nella domenica delle Palme. L’uomo si chiama Ali Mahmoud Mohamed Hassan ed è una delle 19 persone identificate dagli investigatori perché avrebbero partecipato - a vario titolo - agli attentati. Egli è stato individuato e fermato nella provincia meridionale di Qena, la stessa area di provenienza dei due kamikaze che si sono fatti esplodere a Tanta ed Alessandria.