Kathmandu, impeachment della Presidente della Corte suprema. A rischio le elezioni locali
di Christopher Sharma

La mozione è stata firmata da 249 parlamentari su 593. Le reazioni, con dimissioni e ritiro dal governo, mettono in dubbio le elezioni locali prefissate per il prossimo 14 maggio.


Kathmandu (AsiaNews) – Una mozione di impeachment è stata avanzata contro la presidente della Corte suprema Sushila Karki dai legislatori del Partito del Congresso nepalese e del Centro maoista (Cnp).

Per gli analisti, questa mossa crea incertezze sulle prossime elezioni locali, previste per il 14 maggio. Tale appuntamento elettorale ha già generato diversi contrasti all’interno del Paese fra i partiti del governo e quelli che sostengono le minoranze madhesi e tharu. Nelle scorse settimane, la Chiesa cattolica locale si era espressa a favore di una partecipazione elettorale pacifica.

La mozione, firmata da 249 legislatori su 593, è stata promossa dal membro del Congresso Min Bishwokarma e dal capo del Cnp, Whip Tek Bahadur Basnet.

Come risposta all’accusa, il Ministro per gli affari abitativi e vice primo ministro Bimlendra Nidhi ha consegnato le sue dimissioni, mentre Kamal Thapa, membro della coalizione al governo in qualità di vice primo ministro e leader del partito pro-monarchia induista Rastriya Prajatantra Party (Rpp) ha ritirato la partecipazione del suo partito dal governo.

In base a quanto stabilito dalla costituzione, una mozione di impeachment può essere registrata al parlamento con il sostegno di almeno un quarto del numero totale dei legislatori, e ha bisogno di due terzi per passare.

Karki è accusata di aver interferito con la giurisdizione dell’esecutivo e di essere parziale nell’emissione dei verdetti.

Il procuratore generale Raman Shrestha afferma che l’impeachment di Karki era necessario, in quanto ella è colpevole di aver manomesso la valutazione delle prestazioni dei candidati per l’Ispettore generale di polizia (Igp) durante una recente controversia sulla promozione del Capo della polizia nepalese.

Min Bishwakarma, il parlamentare che ha inoltrato la mozione, ha argomentato così la decisione: “[Abbiamo deciso] dopo che ha ignorato la nostra richiesta a non interferire con i diritti e la giurisdizione dell’esecutivo. Non stiamo facendo questo per sabotare le elezioni locali prestabilite”.

Bhim Rawal, leader del principale partito d’opposizione, il partito comunista Uml, ha dichiarato: “Questa è una mossa faziosa e dittatoriale, e noi siamo contrari a questa mozione che interviene con la politica nel giudiziario”.

Secondo Kamal Thapa del Rpp la mozione è “un attacco alla magistratura indipendente”.

“Questa decisione è stata presa senza consultarci – lamenta Thapa – Noi siamo una delle principali coalizioni partner, ma il governo ha agito senza il nostro sostegno e per questo non sarebbe etico restarne parte. Quindi, oggi abbiamo deciso di ritirarci dal governo”.

Keshaw Presad, scrittore e analista, afferma; “Le richieste del partito di base nel Terai devono essere ancora presentate. Il Ministro per gli affari abitativi, responsabile per tutta la sicurezza, ha dato le dimissioni; e una parte della coalizione si è ritirata dal governo, e questo rende incerte le elezioni locali previste per il 14 maggio”. Erano state stabilite per la prima volta dopo 19 anni: “Questo prolunga la transizione e l’instabilità del Nepal”.

Karki è stata sospesa dal ruolo subito dopo la registrazione della mozione di impeachment.