Sri Lanka, 15 aggressioni contro musulmani in poco più di un mese
di Melani Manel Perera

Gli attivisti del Secretariat for Muslims denunciano 538 episodi di violenza tra il 2013 e il 2015. Gli autori sono estremisti buddisti appartenenti a gruppi come il Bodu Bala Sena. Ambasciatore Usa: “Certi che Colombo adotterà azioni immediate”. Musulmani: “La realtà è ben diversa”.


Sri Lanka (AsiaNews) – Aumento delle violenze ai danni dei musulmani, apatia del governo e silenzio complice delle gerarchie buddiste. È quanto denunciano gli attivisti del Secretariat for Muslims (Sfm), organizzazione islamica attiva in Sri Lanka, che riporta 538 episodi di violenze, intimidazioni e aggressioni compiuti tra il 2013 e il 2015 contro la minoranza musulmana. Secondo gli attivisti, nell’ultimo periodo le aggressioni si sono addirittura intensificate. Essi parlano di almeno 15 casi – tra aggressioni personali, alle moschee e ai negozi – registrati tra il 16 aprile [giorno successivo al Nuovo anno singalese, ndr] e il 22 maggio. “Alcuni gruppi di buddisti – dichiarano – hanno colpito luoghi di culto e attività commerciali in varie parti del Paese. L’obiettivo è diffondere il loro potere e l’odio tra i cittadini di questa nazione che amano la pace”.

Secondo l’attivista Hilmy Ahamed, “dalla fine del Capodanno singalese e tamil assistiamo ad una ripresa degli assalti contro i musulmani, perpetrati da forze estremiste buddiste. Dal 16 aprile ci sono stati almeno 20 aggressioni o tentate aggressioni, intimidazioni, minacce a persone, luoghi sacri e di lavoro. Queste rinnovate minacce provengono da gruppi come Bodu Bala Sena, Sinhala Ravaya, Sinha-le e Mahason Balaya, solo per citarne alcuni”.

Nel dettaglio, i buddisti hanno dato alle fiamme (e in alcuni casi distrutto completamente) una profumeria a Elpitiya, una pelletteria a Wijerama Junction, lo showroom Last Chance Electrical, la moschea di Panadura; hanno compiuto assalti contro le moschee di Ibrahim Jumma a Kohilawatta e quella di Mallawapitiya a Kurunegala, due negozi di Panadura, il villaggio a maggioranza islamica di Selvanagar nel distretto di Trincomalee, e quello di Selva Nagar. Inoltre gli estremisti hanno pronunciato offese contro Allah, minacciato i musulmani di Onegama a Polonnaruwa, requisito le terre a Irrakamam nell’area di Mayakkali. In prima linea nelle violenze anche il ven. Gnanasara Thero, monaco buddista a capo del Bodu Bala Sena, che a Irrakamam ha incitato all’odio contro i musulmani.

Mano Ganesan, ministro per la coesistenza nazionale, il dialogo e le lingue ufficiali, ha detto: “Questo è un tentativo di rendere violenti i musulmani e fare in modo che essi agiscano contro il governo. Alcuni gruppi usano i fedeli islamici per dividere il Paese su differenze religiose ed etniche”. Commentando le violenze, Athul Keshap, ambasciatore americano a Colombo, ha scritto su Twitter: “Tutti gli attacchi che hanno come obiettivo i luoghi religiosi devono essere condannati. Il governo degli Stati Uniti è certo che quello dello Sri Lanka adotterà azioni immediate”.

Di fronte alle certezze del diplomatico, i musulmani però lamentano che la situazione è ben diversa. “Nessuna azione legale è stata intrapresa”. Al contrario, gli attivisti del Sfm riferiscono che spesso è proprio la polizia a fare pressione affinchè gli islamici non sporgano denuncia.