Dhaka, rimossa la statua della Giustizia. Cattolici preoccupati per la sorte delle statue cristiane
di Sumon Corraya

La scultura della Lady of Justice era considerata pagana e portatrice di valori laici. Si trovava di fronte alla Corte suprema. Da subito ha attirato le critiche dei gruppi islamici radicali e terroristi. Studenti universitari contestano la rimozione.


Dhaka (AsiaNews) – Dopo mesi di proteste, alla fine questa notte è stata rimossa la statua di Themis, la dea greca della Giustizia, che campeggiava di fronte alla Corte suprema di Dhaka. La statua della “Lady of Justice” era stata eretta lo scorso dicembre 2016 e aveva subito attirato le proteste dei radicali islamici in quanto “offensiva dell’islam”. La scultura – una donna bendata, con in mano una bilancia e vestita della tradizionale sari bengalese – veniva osteggiata perché ritenuta pagana e personificazione di valori laici. Ad AsiaNews alcuni cattolici esprimono preoccupazione per la decisione della Corte, che ha accolto le richieste degli estremisti, tra cui alcuni noti partiti affiliati al terrorismo internazionale. “Se il governo cede alle domande degli islamisti – è il loro timore –, le prossime sculture ad essere rimosse saranno quelle all’interno delle chiese cattoliche”.

Le operazioni di rimozione sono iniziate intorno alle 21 di ieri sera (ora locale) e continuate fino alle prime luci dell’alba. La statua è stata imbracata e sollevata con una gru, poi trasportata via a bordo di un furgone. Durante tutta la durata dell’intervento la zona è stata esclusa al transito e i curiosi tenuti a distanza.

Nella notte una cinquantina di studenti dell’università della capitale hanno protestato contro la rimozione del monumento e contestato l’atteggiamento della premier Sheikh Hasina, che per prima aveva espresso la sua contrarietà per l’installazione della statua. Secondo John Tripura, cattolico, “è molto allarmante la rimozione dell’idolo della giustizia”. Nirmol Roy, indù, ritiene che la mossa sia solo “un tentativo del governo di accaparrarsi voti alle prossime elezioni generali”.

Contro la scultura si sono schierati il gruppo terrorista Ansar al-Islam, affiliato di al-Qaeda nel subcontinente indiano, e quelli radicali Islami Oikya Jote, Awami Olama League e Islami Andolon Bangladesh. Un giornalista cattolico, anonimo per sicurezza, afferma allarmato: “I radicali islamici volevano la rimozione del monumento, e il governo li ha accontentati. Questo Paese fa tutto ciò che vogliono gli islamisti. Ma un giorno pagherà a caro prezzo il sostegno agli estremisti”. “Non è molto distante il giorno in cui il governo acconsentirà a togliere tutte i simboli religiosi nelle chiese”, conclude pessimista.