La Cina promette aiuti per gli Stati poveri del pianeta

Da New York il presidente Hu Jintao annuncia prestiti e concessioni commerciali. Molti analisti ritengono che sia un modo per ottenere vantaggi diplomatici.


New York (AsiaNews/Agenzie) – Il presidente cinese Hu Jintao, in un discorso prima dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, ha annunciato ieri un pacchetto di iniziative a favore dei Paesi poveri.

Questi interventi, che non sono stati ancora specificati, comprendono prestiti per 10 miliardi di dollari Usa in 3 anni, l'importazione di merci senza imposte a favore dei 39 Paesi più poveri che hanno relazioni con Pechino, tagli del debito estero di questi Stati verso la Cina, attività di formazione e addestramento per i loro tecnici. La Cina fornirà a queste Nazioni, specie quelle africane, aiuto in campo medico e donazioni di medicine.

"La Cina –ha detto Hu- lavorerà insieme al resto del mondo per rendere il 21mo secolo un'era di sviluppo per ogni essere umano".

Il fatto che le offerte siano rivolte solo ai governi che hanno relazioni con Pechino, viene collegata dagli analisti con la rivalità con Taiwan, che sfocia nella ricerca di alleati diplomatici, anche tramite offerte di aiuto ai Paesi bisognosi, in quella che viene chiamata "la diplomazia del dollaro". Tra i 26 Stati che riconoscono il governo di Taiwan ci sono alcune tra le Nazioni più povere di Africa e America, ma sembra che Pechino non voglia includerle in queste iniziative senza una contropartita diplomatica. Nel gennaio 2005 lo Stato caraibico di Grenada ha riconosciuto la Cina popolare come unico legittimo governo cinese e ha ricevuto da Pechino la promessa di finanziamenti per costruire case e un nuovo stadio prima della Coppa del mondo di cricket del 2007. Ad agosto la Cina ha annunciato che darà 10 miliardi di dollari Usa per la costruzione di uno stadio per l'isola di St. Lucia, Stato che riconosce Pechino dagli anni '90.

Si è anche svolto un incontro del Consiglio di sicurezza Onu, nel quale Hu ha assicurato sostegno contro il terrorismo.

In precedenza Hu si era incontrato con il presidente Usa George W. Bush. Le parti hanno affermato la necessità di promuovere la reciproca fiducia e cooperazione. Hu, commentando l'incontro, ha riconosciuto che esistono punti di contrasto economico e commerciale, ma li ha definiti "inevitabili". Bush ha espresso la volontà di rendere i rapporti più stretti e ha accettato l'invito a visitare la Cina a novembre, dopo il meeting di Seoul per la Cooperazione economica nell'Asia-Pacifico.