Sparatoria a Gerusalemme: tre palestinesi morti e tre israeliani feriti

I tre assalitori palestinesi hanno aperto il fuoco alle 7:00, ferendo i tre poliziotti israeliani, per poi essere uccisi. Non sono ancora conosciute le identità.


Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) – Tre palestinesi sono stati uccisi dopo aver aperto il fuoco contro la polizia israeliana questa mattina, intorno alle 7:00, alla Porta dei Leoni, nei pressi della Spianata delle Moschee (Monte del Tempio per gli israeliani). Tre israeliani sono rimasti feriti, due di questi gravemente. A riferirlo sono le forze di sicurezza israeliane.

Secondo quanto riportato dalla portavoce della polizia Luba Simri, i tre avrebbero sparato verso la polizia e si sarebbe diretti verso una delle moschee della Spianata. Dei video pubblicati media israeliani mostrano diversi poliziotti inseguire e colpire un uomo.

Testimoni hanno riferito a Ma’an che i tre assalitori sono rimasti a terra feriti, e che le forze di sicurezza israeliane avrebbero impedito a dei medici di avvicinarsi. Altre fonti dell’agenzia raccontano che i palestinesi sarebbero arrivati sul luogo in moto, portando due armi semiautomatiche “Carlo”, una pistola e un coltello.

Non sono ancora conosciute le identità dei tre assalitori.

Al momento, l’accesso alla Spianata è stato chiuso e non saranno permesse le preghiere del venerdì. L'area, considerata sacra sia da ebrei che musulmani, è spesso teatro di tensioni

L’incidente è avvenuto poco dopo l’uccisione di un palestinese di 18 anni a Betlemme, durante un raid detentivo al campo profughi al-Duheisha.

Nonostante l’ondata di violenze si sia ridotta negli ultimi mesi, le tensioni dell’“intifada dei coltelli”, esplose dall’ottobre del 2015, continuano a mietere vittime: secondo fonti di AFP sarebbero morti almeno 277 palestinesi, 42 israeliani e alcune altre persone di diversa nazionalità. La maggioranza dei palestinesi morti sono assalitori (o presunti tali), spesso giovani, che agiscono da soli armati solo di coltello.

Israele accusa l’autorità palestinese di incitare alla violenza, ma per i leader e personalità palestinesi, è la disperazione per l’occupazione il principale motivo degli attacchi.