Il tribunale annuncia 21 colpevoli nel processo per la crisi dei Rohingya

Le sentenze attese da stamattina. Tra i 103 imputati anche un generale. I capi d’accusa comprendono traffico di esseri umani, rapimento e omicidio.


Bangkok (AsiaNews) – Con l’annuncio da parte del giudice che ci sono 21 colpevoli, sono cominciate ad arrivare, stamattina, le sentenze per il processo per traffico di persone relativo alla crisi dei Rohingya.

Sul banco degli imputati 103 persone, accusate di traffico di esseri umani, rapimento e omicidio. Tra loro anche un ufficiale militare tailandese di alto rango, tenente generale Manas Kongpan.

La crisi del 2015 ha le sue radici nella pesante repressione alla quale i musulmani Rohingya – che sono apolidi - erano sottoposti in Myanmar, Paese a maggioranza buddista. La crisi si è aggravata dopo che la pressione internazionale ha spinto le autorità thailandesi a  contrastare le reti di contrabbando. Ciò ha portato i contrabbandieri ad abbandonare i rifugiati in mare o sbarcandoli in luoghi dai quali non potevano raggiungere Paesi  disposti ad accoglierli. Nel 2015, migliaia di persone furono abbandonate in mare e nei campi nella giungla.

Il processo attuale ha preso avvio dopo la scoperta di 36 tombe di profughi (nella foto)  nei campi della giungla vicino al confine tailandese-malese. La maggior parte di coloro che sono accusati sono thailandesi, ma ci sono anche molti cittadini di Myanmar e Bangladesh.