Goa, altre croci distrutte. Ma il cattolico ‘colpevole’ è già in carcere
di Nirmala Carvalho

Ieri sera profanato il cimitero di Caranzalem. Distrutte almeno 12 croci vicino la cappella della Madonna di Fatima. Il luogo di sepoltura era intatto quando è stato arrestato il cattolico Francis Pereira. Sajan K George: “I cristiani sono obiettivi facili”.


Panaji (AsiaNews) – Altre croci distrutte e un altro cimitero profanato. È quanto avvenuto nelle ultime ore nello Stato di Goa, dove da inizio luglio si susseguono episodi di dissacrazione di luoghi sacri della comunità cristiana. L’ultimo atto vandalico, con ogni probabilità perpetrato per intimorire la minoranza religiosa, è accaduto ieri sera al cimitero di Caranzalem, dove sono state distrutte alcune croci vicino alla cappella della Madonna di Fatima. Tutto questo conferma ancora di più la non fondatezza delle accuse contro Francis Pereira, il cattolico arrestato due settimane fa perché ritenuto colpevole di tutte le dissacrazioni. Al momento dei fatti, egli si trovava in carcere.

Il danneggiamento del cimitero è stato scoperto ieri, quando un cristiano di nome Silveira si è recato al camposanto per pregare sulla tomba della moglie, deceduta circa sei mesi fa. Scioccato per la distruzione della croce che si trovava sulla lapide della consorte e di almeno altre 12 vicine, ha dato l’allarme.

Testimoni locali riferiscono che il luogo di sepoltura era intatto quando Pereira è stato arrestato dalla polizia di Curchorem. Gli agenti hanno raggiunto il luogo della dissacrazione e ora stanno indagando su un presunto coinvolgimento del cattolico già agli arresti.

Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), afferma ad AsiaNews: “I cristiani sono obiettivi facili. L’arresto di Pereira è solo fumo negli occhi per sviare l’attenzione dalle profonde sofferenze dei cristiani”. Poi ricorda che “da quanto l’Hindu Janajagruthi Samiti (Hjs) ha svolto il suo raduno all’inizio dell’anno, le minoranze vivono in un clima di insicurezza. A quell’incontro hanno partecipato più di 150 gruppi dello zafferano [nazionalisti indù, ndr] che hanno delineato un piano d’azione per [la creazione] di una Hindu Rashtra [nazione indù, ndr]”. Il leader cristiano denuncia che i vari episodi di linciaggio [dei musulmani, ndr] e dei Gau Rakhsha [i nazionalisti indù che si ergono a “protettori delle vacche”, difendendo con la spada chiunque attenti alla vita del loro animale sacro, ndr] “avvenuti in tutto il Paese, hanno inasprito le intimidazioni contro le minoranze”.