Malè, l'esercito in Parlamento: il presidente vuole salvare il suo alleato (Video)

I soldati hanno bloccato l’accesso ai deputati dell’opposizione. I membri del Maldivian Democratic Party caricati di peso e trascinati fuori dall’edificio. L'Assemblea doveva votare la sfiducia contro il capo del Parlamento accusato di corruzione. La deposizione dell’alleato del presidente poteva essere il preludio di un crollo del governo. Il leader dell'opposizione parla di colpo di Stato.


Malè (AsiaNews) – È crisi politica nelle Maldive, il Paese islamico situato nell’Oceano indiano che con le sue spiagge bianche è una delle mete esotiche più amate dal turismo occidentale. Lo scorso 24 luglio il presidente Abdulla Yameen ha inviato l’esercito per bloccare l’accesso al Parlamento dei membri dell’opposizione del Maldivian Democratic Party (Mdp). Diversi deputati sono stati caricati di peso e trascinati al di là delle barricate erette dalla polizia (v. video). Poi due di loro sono stati arrestati. In calendario, quel giorno l’Aula doveva votare la sfiducia contro Abdulla Maseeh Mohamed, speaker del Parlamento e alleato del presidente, su cui pendono accuse di corruzione. Secondo gli esperti, la deposizione del presidente del Parlamento sarebbe stata il primo passo per rimuovere lo stesso Yameen, il cui governo è indebolito da denunce di corruzione e appropriazione indebita di denaro.

Il divieto di accesso si è ripetuto anche ieri, quando si sono verificati nuovi scontri tra polizia ed esponenti del Partito democratico. Questi ultimi lamentano un comportamento violento degli agenti e l’utilizzo di spray al peperoncino per impedire l’ingresso nell’edificio. Dal canto suo, l’esercito si è giustificato sostenendo di essere intervenuto perché “era stata cancellata la seduta del Parlamento” in vista delle celebrazioni per i 52mo anniversario dell’indipendenza, cui avrebbe dovuto partecipare il premier pakistano Nawaz Shafir in qualità di ospite d’onore.

Il Paese è invischiato in una rivolta politica dal 2012, quando è stato deposto l’allora presidente Mohamed Nasheed, capo dell’Mdp e primo capo di Stato eletto in modo democratico, ora in esilio a Londra. Al suo posto è stato eletto Yameen, fratellastro di Maumoon Abdul Gayoom, che per 30 anni ha retto le sorti del Paese attraverso un regime autocratico. Dal suo rifugio in Gran Bretagna, Nasheed ha detto di essere “molto preoccupato per l’imminente colpo di Stato nelle Maldive”.

Da tempo le forze di opposizione accusano il governo di coprire casi di corruzione, e persino di riciclaggio di denaro. Il 24 luglio sarebbe stata la prima occasione utile per mettere sotto impeachment lo speaker, dopo la defezione di 10 parlamentari leali al presidente Yameen, in un’Assemblea composta da 85 deputati. Eva Abdullah, dell’opposizione, lamenta che “da quando Yameen ha perso la maggioranza parlamentare, sta tentando di usare sia i militari che la polizia per sopprimere l’opposizione”. “Non c’è miglior esempio del regime dittatoriale di Yameen – ha continuato – dell’immagine delle sue forze di sicurezza che tengono in ostaggio i deputati all’interno del Parlamento. Questo presidente ha perso la sua legittimità e credibilità”.

Parliament members are being removed from parliament building by military #24July17 pic.twitter.com/z3PVIhV8KO

— sharaff (@sharaff) 24 luglio 2017