Per le strade in bicicletta per dire no alla droga
di Sumon Corraya

L’evento "Ama la vita e dì no alla droga" è stato organizzato dalla Bangladesh Christian Association (Bca). Il National drug control board ha appoggiato l'iniziativa perché i classici convegni non bastano a sensibilizzare la popolazione. Coinvolti 6 milioni di tossicodipendenti per l’80% giovani. 


Gazipur (AsiaNews) – Una pedalata anti-droga. Un modo per scendere in strada contro un problema che in Bangladesh coinvolge 6 milioni di tossicodipendenti per l’80% giovani e giovanissimi. L’iniziativa si è svolta ieri in otto parrocchie. A partire da quella di Dharenda a Dhaka fino a quella di Doripara a Gazipur, i ciclisti hanno percorso 60 chilometri.

L’evento "Ama  la vita e dì no alla droga" è stato organizzato dalla Bangladesh Christian Association (Bca). Il parroco di Dharenda Albert Rozario ha guidato l’iniziativa. Il rappresentante del National Drug Control Board, il musulmano Arup Ratan Chudhary, è stato l’ospite principale della manifestazione.

Rozario ha lanciato l’allarme sulla diffusione della droga nelle scuole, dove molti studenti sono ormai dipendenti. Una situazione che purtroppo coinvolge anche la comunità cristiana. Infatti se in passato alcuni erano dediti solo all’alcool, ora molti giovani cristiani risultano essere dipendenti dalle varie droghe come yaba, eroina, ecc. E molte famiglie vanno in rovina a causa di questo problema.

Chudhary, impegnato da anni a livello nazionale su questo fronte, spiega ad AsiaNews: "Abbiamo organizzato molti seminari, magari in hotel a cinque stelle, nelle comode sale con l’aria condizionata, ma il messaggio non è riuscito a raggiungere l’obiettivo. Questa iniziativa, invece, è visibile a tutti perché i ciclisti passando distribuiscono i volantini e incontrano le persone".

Nicholas Rozario, studente in una scuola cattolica, racconta ad AsiaNews: "Vedendoci in movimento i cittadini sono spinti a mettersi in moto anche loro contro la droga".

Prodip Chandro Das, un giovane indù, che ha appena ricevuto il volantino dice a AsiaNews: "Ho visto che ci sono molti giovani, ho sentito da loro che dovrei lasciar perdere le droghe". All’arrivo i ciclisti hanno piantato un ulivo come simbolo di una nuova cultura della vita che deve crescere.