Colombo, i vescovi si oppongono alla legalizzazione dell’aborto
di Melani Manel Perera

La norma approvata dal governo dello Sri Lanka. La nuova legge prevede l’interruzione di gravidanza in due circostanze: quando il bambino è frutto di uno stupro e in caso di gravi deformità. Dall’inizio dell’anno, già effettuati 240mila aborti illegali.


Colombo (AsiaNews) – La Conferenza episcopale dello Sri Lanka (Cbcsl) condanna la nuova legge sull’aborto approvata dal Parlamento e si oppone a qualsiasi circostanza che “giustifichi” la soppressione di una vita umana. La scorsa settimana il gabinetto di Maithripala Sirisena ha legalizzato le pratiche per l’interruzione della gravidanza, che ora è prevista in due circostanze: nel caso in cui il bambino sia frutto di uno stupro e se il feto presenta gravi malformazioni. Ma i vescovi dicono “no all’aborto in ogni caso”.

Nella dichiarazione, pubblicata in seguito al passaggio della normativa, si legge: “La Conferenza episcopale condanna con durezza ogni sforzo [teso] a legalizzare l’aborto in qualsiasi forma”. A firma del presidente mons. Winston S. Fernando e del vice presidente mons. Valence Mendis, nel testo i vescovi sottolineano che “la giustizia non deve essere compromessa in nessun caso, soprattutto quando si tratta di salvaguardare il diritto alla vita di un bambino non nato. Non si possono tutelare i diritti di una persona e violare quelli di un’altra”.

L’argomento sta dividendo la popolazione dell’isola. Da una parte, la Women’s Organization sostiene che “l’aborto deve essere legalizzato”; all’altra, i cattolici, che sostengono che una vita umana deve essere rispettata fin dal momento del concepimento. Il dott. Kapila Jayarathna ritiene poi che “si debba considerare la sofferenza mentale di una donna vittima di violenza sessuale e la sofferenza mentale dei genitori che affrontano la nascita di un figlio con deformità”.

Secondo un sondaggio dell’Università di Kelaniya, lo scorso anno in Sri Lanka sono state effettuate 650 interruzioni di gravidanza al giorno. Il prof. K. Karunatilake, docente alla facoltà di Sociologia, riferisce “che dall’inizio dell’anno ci sono stati circa 240mila aborti illegali. Comparato ai dati precedenti, si nota che il numero è in aumento”.