Suor Medard a Mumbai: Lo spirito di Madre Teresa vive nel nostro servizio ai poveri
di Nirmala Carvalho

La missionaria della Carità che ha lavorato fianco a fianco con la Madre, si occupava delle pratiche adottive al centro per bambini abbandonati Nirmala Shishu Bhavan. Oltre 7mila coppie hanno gioito del dono della genitorialità. Operare “ovunque ci sia povertà. Quella povertà che non è solo materiale, ma deriva dalla solitudine e dall’essere non voluti”.


Mumbai (AsiaNews) – Lo spirito di Madre Teresa non è morto con lei 20 anni fa, ma “continua nel servizio delle Missionarie della Carità. Un servizio di amore per i più poveri tra i poveri”. Lo afferma suor Medard, delle Missionarie della Carità di Mumbai. Alla vigilia del giorno in cui si commemora la scomparsa della Santa di Calcutta, AsiaNews ha incontrato una delle sue consorelle. Sr Medard è stata per anni la responsabile del Nirmala Shishu Bhavan, la casa per i bambini abbandonati di Mumbai, situata in Church Road, Vile Parle West. L’opera delle suore di Madre Teresa, aggiunge, si estende “ovunque ci sia povertà. Non si tratta solo di povertà materiale, ma della povertà [che deriva] dalla terribile condizione di essere soli e non voluti. In tutto questo, noi continuiamo ad estinguere le lacrime di Gesù per le anime”.

Oggi ricorre anche il primo anniversario della canonizzazione della Santa di Calcutta, avvenuta lo scorso anno in Vaticano. Domani in tutte le case delle missionarie si svolgerà una cerimonia liturgica a ricordo della Madre degli ultimi. Il titolo della commemorazione è “Santa Teresa di Calcutta, vergine e fondatrice”. A Mumbai sarà mons. Agnelo Gracias, vescovo ausiliario, a presiedere l’Eucaristia. La messa si svolgerà alle 7 del mattino (ora locale) presso la chiesa di san Francesco Saverio.

Sr Medard ha lavorato a stretto contatto con la Madre, che ha conosciuto per la prima volta a Londra in occasione del conferimento del Tempelton Prize [nel 1973, ndr]. Dopo quell’incontro, la suora ha deciso di unirsi alle Missionarie della Carità.

Parlando dell’esempio di amore di Madre Teresa, la religiosa ricorda un episodio: “Era il 1976 e avevo accompagnato Madre Teresa in Messico, dove dovevamo aprire una casa per i poveri. Durante l’incontro con il presidente Luis Echeverria, egli disse alla Madre che in quel Paese non era consentito indossare abiti religiosi. Ma ella subito rispose: ‘Mio caro presidente, questo non è un abito religioso ma un sari, e noi siamo accettate in tutto il mondo indossando questo vestito. Se lei ci vuole in Messico, deve accettare il nostro sari’. Da quel momento l’abito è stato accettato e oggi abbiamo diverse case in Messico”.

Nella casa per il bambini abbandonati della megalopoli del Maharashtra, sr Medard era colei che gestiva le pratiche per l’adozione. Grazie alla sua opera, circa 7mila coppie hanno avuto il dono della genitorialità e altrettanti minori quello dell’affetto di una famiglia. “Ma nell’ultimo capitolo – afferma – le Missionarie della Carità hanno deciso di bloccare le adozioni [come protesta contro le linee guida del governo che consentono l’adozione anche a single o coppie di divorziati – ndr]”. Ora la religiosa si occupa di bambini che lei chiama “speciali”: la casa di Mumbai ne accoglie 29, quella di Asha Dhan a Byculla altri 450.

Le missionarie sono attive anche per l’ultima emergenza che ha colpito la città, inondata dalle forti piogge monsoniche. “Abbiamo distribuito – conclude la suora – porzioni di cibo (10 kg di riso, dhal [lenticchie rosse, ndr], zucchero e olio) e anche merendine confezionate, biscotti e dolciumi a più di 200 persone sfollate. Le nostre sorelle hanno fatto arrivare da Calcutta tutto ciò che occorre per l’assistenza sanitaria. In questo modo ci prendiamo cura dei poveri, che sono coloro che soffrono di più in queste calamità”.