Pechino: sono 1630 le vittime "ufficiali" di inondazioni e siccità

Come preannunciato ad inizio mese, il ministero Affari civili pubblica oggi i dati ufficiali dei danni che le sciagure naturali hanno prodotto in Cina. In 9 mesi, 1630 morti e danni per 16 miliardi di euro.


Pechino (AsiaNews/Agenzie) - Le inondazioni, la siccità ed altri disastri naturali hanno causato la morte di 1630 persone in Cina da gennaio a settembre 2005. Nello stesso periodo di tempo si sono registrati danni economici complessivi per 163 miliardi di yuan (circa 16 miliardi di euro).

Lo dice oggi il ministero cinese degli Affari civili in un documento pubblico. Sempre secondo i dati ufficiali 13,3 milioni di persone sono state sfollate dalle loro case per via dei disastri.

Quella di oggi è la prima rivelazione ufficiale su questi argomenti, fino ad ora considerati segreto di Stato.

Il ministero aggiunge che "d'ora in poi" Pechino fornirà il bilancio delle vittime e l'impatto economico delle sciagure che colpiranno il paese. "Vogliamo rispettare il diritto dei cittadini all'informazione – dichiara in conferenza stampa Jia Zhibang, vice ministro degli Affari civili - aumentare la loro partecipazione agli sforzi per la riduzione dei disastri e migliorare la trasparenza del nostro governo".

Il governo retto dal Partito comunista cinese ha sempre considerato segreto statale i dati riguardanti le vittime delle inondazioni, delle carestie e di altri disastri, naturali o causati dall'uomo.

Il governo si è espresso anche sulla carestia che ha colpito la Cina dal 1959 al 1962, in cui si ritiene siano morte almeno 20 milioni di persone. "In merito al bilancio delle vittime della carestia dei 3 anni in Cina - ha affermato Jia - non abbiamo informazioni specifiche, quindi i dati non saranno rivisti e non saranno resi pubblici".

La decisione governativa di inizio mese, che affermava la "volontà della verità, anche storica" di Pechino su questo tipo di dati non appare quindi retroattiva.