La risoluzione Onu “illegale, malvagia e pilotata dagli Usa”. La reazione giudicata “non molto minacciosa”. Il rischio di nuove provocazioni entro il 10 ottobre.
Seoul (AsiaNews/Agenzie) - La Corea del Nord condanna le nuove sanzioni attuate dal Consiglio di sicurezza dell’Onu dopo il suo senso test nucleare e promette di rafforzarlo a un ritmo ancora più veloce.
In una dichiarazione apparsa oggi sull’agenzia statale Kcna (Korean Central News Agency), il ministero degli esteri afferma di rifiutare in modo “categorico” le sanzioni Onu, che tendono a “soffocare in modo completo lo Stato e il suo popolo mediante un blocco totale della sua economia”.
Per Pyongyang, il voto al Consiglio di sicurezza è stato “un’altra risoluzione con sanzioni illegale e malvagia, pilotata dagli Usa”.
Le sanzioni Onu - votate all’unanimità, anche con l’appoggio della Cina - riducono le esportazioni di petrolio greggio e raffinato verso la Corea del Nord, bandiscono il suo commercio nel tessile e bloccano l’uso di manodopera nordcoreana all’estero.
Per il ministero degli esteri del Nord le sanzioni volute dagli Stati Uniti servono a “verificare che la strada scelta [da Pyongyang] è assolutamente giusta e rafforza la decisione di seguire questa strada a un ritmo più veloce, senza la minima deviazione, fino a che questa lotta giunge a compimento”.
Esperti del Sud valutano la reazione del Nord come “non molto minacciosa”. Per Koh Yu-hwan, professore all’università Dongguk di Seoul, ciò può essere legato al fatto che la decisione del Consiglio di sicurezza ha escluso - per ora - il blocco dei conti di Kim Jong-un all’estero, proposta che era presente nella bozza originaria.
Per il ministero dell’Unificazione a Seoul, la risposta della Nordcorea appare piuttosto mite e a “un livello basso”. Il portavoce del ministero Baik Tae-hyun ha aggiunto: “Noi spingiamo la Corea del Nord di finirla con questo circolo vizioso di ripetute provocazioni e sanzioni e iniziare un dialogo per la risoluzione pacifica della sua questione nucleare”.
In ogni caso, egli ha detto, la situazione necessita un accurato controllo. C’è una remota possibilità che Pyongyang compia un’altra provocazione intorno al 10 ottobre, 72mo anniversario della Fondazione del Partito dei lavoratori, al potere nel Nord.