Kuala Lumpur, incendio devasta scuola coranica: 24 morti e 5 feriti

La scuola operava senza una regolare licenza e non rispettava la normativa antincendio. Le vittime hanno cercato di scappare attraverso le finestre, ma le griglie metalliche hanno impedito la fuga. I Tahfiz, o scuole religiose, non sono disciplinate dal ministero dell'Educazione e sono di competenza del Dipartimento religioso. Timori per la sicurezza nelle strutture non registrate. 


Kuala Lumpur (AsiaNews/Agenzie) – Ventiquattro vittime e cinque feriti: è il bilancio del devastante incendio che questa mattina all’alba ha avvolto il Darul Quran Ittifaqiyah Tahfiz Centre, scuola islamica di Jalan Datuk Keramat, nel cuore di Kuala Lumpur. I vigili del fuoco affermano che tra i morti vi sono 22 ragazzi, tutti di età compresa tra i 13 ed i 17 anni, e due insegnati. Secondo la polizia, la causa  del rogo è riconducibile ad un corto circuito.

Il capo della polizia cittadina Datuk Amar Singh dichiara che al momento dell’incidente la struttura ospitava 36 studenti e sei insegnanti. I primi riscontri rivelano che la scuola operava senza una regolare licenza del ministero dell’Istruzione e non rispettava la normativa antincendio. Tengku Adnan Tengku Mansor, ministro dei Territori federali, dichiara: “L’istituto non aveva nemmeno i permessi delle autorità religiose locali”.

Dalle prime indagini emerge che le vittime “hanno cercato di scappare attraverso le finestre, ma le griglie metalliche hanno impedito la loro fuga”. È quanto afferma Datuk Soiman Jahid, vice direttore generale del Dipartimento di antincendio e sicurezza, aggiungendo che il dipartimento avrebbe consigliato alla scuola di installare griglie a cerniera.

I vigili del fuoco si sono precipitati sulla scena e hanno domato le fiamme in un'ora, ma l’incendio aveva già avvolto l’ala dell’edificio dove è situato il dormitorio degli studenti. Gli inquirenti ipotizzano che il rogo si sia sviluppato nei pressi dell’unica uscita della scuola, intrappolando i ragazzi.

Dopo la tragedia, il vice primo ministro Ahmad Zahid Hamidi dichiara che tutte le scuole religiose islamiche devono registrarsi presso le autorità e rispondere ai requisiti di sicurezza. “A prescindere che il centro sia gestito da privati o no, non ci sarà più alcun compromesso, in quanto si rischia la morte di molti bambini”, commenta. “Questa non è la prima volta che si verifica un tale incidente. Il problema deve essere affrontato”. Il vice premier esorta tutte le scuole ed i centri religiosi privati a registrarsi presso i consigli religiosi islamici dei loro rispettivi Stati.

I Tahfiz, o scuole religiose, accolgono studenti di età compresa tra i cinque ei 18 anni. Tali scuole non sono disciplinate dal ministero dell'Educazione e sono di competenza del Dipartimento religioso. Nel Paese vi sono 519 tahfiz con regolari permessi, ma risulta difficile stimare quanti siano quelli non registrati. Il Dipartimento antincendio solleva preoccupazioni circa le misure di sicurezza nei tahfiz privati e registra 211 incendi dal 2015.