Una mostra dedicata a san Giuseppe Vaz, l’apostolo dello Sri Lanka
di Melani Manel Perera

Allievi del catechismo di tre parrocchie hanno allestito 15 stand, fatti di diversi materiali e con supporti digitali. La preparazione è durata due mesi. Parroco di Bolawalana: “I giovani sono il nostro futuro”. Due studenti: “Non sapevamo da dove iniziare e abbiamo pregato san Giuseppe. E lui ci ha dato anche il bel tempo”.


Colombo (AsiaNews) – Centinaia di persone hanno partecipato ad una mostra dedicata a san Giuseppe Vaz, considerato l’Apostolo dello Sri Lanka, cui la Chiesa locale ha dedicato il 2017. L’esposizione, formata da vari stand allestiti dai ragazzi del catechismo, si è svolta il 16 e 17 settembre negli spazi esterni della parrocchia di Bolawalana, che fa parte nella diocesi di Colombo. P. Terrance Bodiabaduge, il parroco, spiega che l’obiettivo è “far conoscere meglio agli studenti la meravigliosa vita di san Giuseppe Vaz, affinchè noi cattolici possiamo essere ispirati dal suo spirito missionario”.

Nato in India nel 1651 da famiglia portoghese e approdato nel 1687 nell’isola di Ceylon per sostenere i cattolici durante la persecuzione ad opera dei calvinisti olandesi, san Giuseppe Vaz è stato definito da Giovanni Paolo II “il più grande missionario che l’Asia abbia mai avuto”. Egli ha compreso per primo l’urgenza di rifondare la comunità cristiana e ha dato slancio alla formazione sacerdotale e all’opera dei laici. Ha istituito la Congregazione dell’Oratorio di Goa per educare missionari da inviare in Sri Lanka; ha studiato le due principali lingue, singalese e tamil, in modo da poter creare relazioni amichevoli con i monaci buddisti.

La mostra era intitolata “Foot steps of the Faith” [“passi della fede”, ndr]. Il sacerdote riporta: “Abbiamo parlato delle origini della nostra Chiesa. Perché non c’è storia più grande o passato più glorioso della nostra Chiesa cattolica. Tante persone hanno sacrificato la propria vita per la fede. È grazie a queste persone che oggi noi abbiamo la nostra religione e possiamo praticare la nostra fede. Questa mostra è per ricordare il nostro passato e le sue figure di spicco”.

I ragazzi del catechismo di Jayabima, Uluambalama e Bolawalana hanno allestito 15 banchi, creati con diversi materiali e supporti digitali. La preparazione è durata due mesi. Gli stand riproducono vari momenti della storia della Chiesa: Gesù che comanda ai suoi discepoli di andare e predicare nel mondo la parola di Dio; la festività della Pentecoste; i periodi più difficili per i cristiani, con la Chiesa costruita grazie al sangue degli Apostoli; l’arrivo sull’isola dei missionari portoghesi e [le persecuzioni dei calvinisti] olandesi [ai danni dei cattolici, ndr].

“Abbiamo scelto i ragazzi – spiega p. Bodiabaduge – perché essi rappresentano il nostro futuro e devono avere una corretta conoscenza del nostro passato”. La studentessa Anne Prashanthi parla di come la sua classe abbia reagito alla notizia dell’allestimento della mostra: “Abbiamo accolto con gioia l’iniziativa del parroco perché onestamente non sapevamo molto della vita di san Giuseppe Vaz. Abbiamo cercato informazioni sui libri e chiesto a sacerdoti e suore”.

Altre due ragazze, Thehansa Lakrandi e Imashi Athaliya, riferiscono che all’inizio avevano “un po’ di timore, perché non sapevamo da dove cominciare. Ma poi abbiamo pregato san Giuseppe affinchè ci illuminasse. E san Giuseppe ci ha dato le idee e anche il bel tempo. Se ci fosse stata la pioggia, tutta la mostra sarebbe stata rovinata”.