Mosca: La campagna Usa contro l’Isis ha cancellato Raqqa ‘dalla faccia della terra’

La città siriana avrebbe subito la stessa sorte di Dresda alla fine della Seconda guerra mondiale. Indagine Onu parla di “perdita sconvolgente” di vite umane fra i civili. Washington replica: minimizzato il rischio di danni collaterali. Almeno 270mila le persone sfollate, serviranno mesi per il loro rientro. 

 


Raqqa (AsiaNews/Agenzie) - La coalizione a guida Usa, protagonista di una intensa campagna di bombardamenti su Raqqa, strappata di recente allo Stato islamico (SI), avrebbe cancellato la città “dalla faccia della terra”. È il durissimo atto di accusa lanciato in queste ore dalla Russia, che equipara le distruzioni di quella che un tempo era la roccaforte del Califfato alle devastazioni subite dalla città tedesca di Dresda alla fine della Seconda guerra mondiale. 

La scorsa settimana le Forze democratiche siriane (Fds) hanno preso la città siriana e i centri petroliferi dell’area circostante. A favorire l’avanzata della coalizione arabo-curda, la massiccia campagna di bombardamenti lanciata dalle forze aeree statunitensi. I vertici della coalizione Usa hanno affermato a più riprese di aver cercato di “minimizzare” rischi e danni per i civili. In passato anche la Russia era stata accusata di crimini di guerra, nel contesto dei bombardamenti risultati decisivi per la liberazione di Aleppo, conclusa nel dicembre dello scorso anno. 

Una indagine compiuta da ispettori Onu mostra che la scorsa settimana si è registrata una “perdita sconvolgente” di vite umane fra i civili a Raqqa. Fonti rilanciate da attivisti locali parlano di un numero di morti variabile fra i 1130 e 1873 fra la popolazione. Molte di queste vittime civili sono da attribuire alla intensa campagna di bombardamenti aerei sferrata dall’aviazione statunitense a sostegno delle forze siriane di terra. 

Un portavoce del ministero russo della Difesa ha evocato le distruzioni della Germania nazista. “Raqqa ha ereditato il destino di Dresda nel 1945 - ha sottolineato il generale maggiore Igor Konashenkov - spazzata via dalla faccia della terra dai bombardamenti anglo-americani”. Per coprire i danni provocati e i crimini commessi, l’Occidente starebbe quindi inviando una quota massiccia di aiuti umanitari. 

In risposta, la coalizione a guida Usa ha affermato di aver seguito procedure rigide e aver colpito obiettivi mirati, per ridurre al minimo il rischio di danni ai civili. La scorsa settimana le forze siriane hanno riconquistato quella che era la capitale dello Stato islamico (SI, ex Isis) dopo quattro mesi di intensa battaglia.

A questo si aggiunge la presa di alcuni importanti pozzi petroliferi, che rappresentavano una fonte essenziale di guadagno per i jihadisti. 

I combattimenti hanno provocato lo sfollamento di almeno 270mila persone; prima di un loro rientro sarà necessario effettuare un’opera di bonifica e sminamento degli esplosivi disseminati dall’Isis nei terreni e nelle strade. Gli abitanti sono stati avvertiti di non provare a forzare il rientro prima della conclusione delle operazioni. Esperti locali affermano che serviranno mesi per ripulire il tutto e avviare l’opera di ricostruzione degli edifici e delle case distrutte.(DS)