Indonesia: raddoppia il prezzo del carburante, continuano le proteste

L'aumento colpisce soprattutto il kerosene, molto usato dai più poveri. Il presidente Susilo risponde:  occorre "salvare il futuro del paese". Migliaia di soldati schierati per impedire maggiori manifestazioni.


Jakarta (AsiaNews/Agenzie) – Il governo indonesiano ha aumentato più del doppio il prezzo del carburante, nonostante le diffuse proteste di piazza che da 2 giorni percorrono il paese.

I nuovi prezzi, annunciati poco dopo la mezzanotte di ieri da Aburizal Barie - Coordinatore per il ministero dell'Economia - prevedono un aumento medio del 126,6%; il kerosene passa da 700 rupie a 2 mila (circa 20 centesimi di dollaro Usa) al litro. E' un rincaro maggiore del previsto, che colpisce soprattutto le famiglie povere, le quali usano il kerosene per cucinare. Tra i 220 milioni di indonesiani, oltre la metà vive con meno di 2 dollari al giorno. Il vice presidente, Jusuf Kalla, ha difeso la decisione, giunta pochi giorni prima del Ramadhan, dicendo che la gente "consumerà meno kerosene nel mese poiché cucinerà solo 2 volte al giorno."

Ore prima dell'annunciato aumento sono avvenute proteste e manifestazioni di piazza in molte città. Migliaia di soldati e poliziotti erano schierati a proteggere uffici pubblici e strade. A Jakarta almeno 100 studenti della Christian University si sono scontrati con la polizia, che ha lanciato gas lacrimogeni e inseguito i manifestanti bastonandoli. A Makassar centinaia di studenti hanno bloccato le strade intorno al campus dell'università Hasanuddin.

L'aumento è conseguenza della decisione del presidente Susilo Bambang Yudhoyono di tagliare i sussidi governativi per il carburante, dopo che la spesa aveva dissanguato il budget annuale; il provvedimento ha avuto l'approvazione della House of Representatives. In Indonesia un inadeguato sfruttamento dei giacimenti petroliferi – dovuto anche alla corruzione e agli scarsi investimenti per la ricerca e l'estrazione – insieme all'aumento del prezzo del petrolio sui mercati internazionali, avevano portato il costo per i sussidi pubblici a 100 trilioni di rupie (oltre 10 miliardi di dollari Usa); i sussidi assorbono circa un quarto della spesa pubblica.

"Non è una scelta facile – ha detto ieri Susilo – Capisco che si tratta di una pillola amara ma debbo salvaguardare l'economia del paese e il suo futuro". Il presidente ha promesso sussidi e altri benefici diretti a favore dei poveri. Il carburante era aumentato del 29% già a marzo. (PB)