Bali, cancellati 445 voli per l’eruzione del Monte Agung
di Mathias Hariyadi

Almeno 5mila passeggeri e turisti alla ricerca di modi alternativi per lasciare l’isola. Le ceneri e i lapilli lanciati fino a 4mila metri di altezza. Diversi villaggi sono stati avvolti dal buio. Nel 1963-64, un’eruzione del Monte Agung ha fatto mille morti.


Jakarta (AsiaNews) – Almeno 445 voli sono stati cancellati oggi all’aeroporto internazionale di Denpasar per la fitta coltre di nuvole e fumo che ha avvolto la zona a causa dell’imminente eruzione del Monte Agung, la montagna più alta e il vulcano più attivo dell’isola di Bali, principale destinazione turistica del Paese. Circa 5mila passeggeri sono a terra cercando modi alternativi di lasciare l’isola.

Le autorità dell’aeroporto hanno specificato che sono stati cancellati 196 voli internazionali e 249 voli domestici. Alcuni aeroporti dell’arcipelago sono stati attrezzati per far atterrare voli internazionali sul suolo indonesiano. Essi sono: Juanda a Surabaya (East Java); Lombok Praya (isola di Lombok); Sultan Hasanuddin a Makassar (South Sulawesi); Sultan Aji Muhammad Sulaiman Sepinggan a Balikpapan (East Kalimantan); Adi Soemarmo a Surakarta; Ahmad Yani a Semarang; Adisucipto a Yogyakarta (tutti e tre in Central Java).

La decisione di chiudere l’aeroporto Ngurah Rai a Denpasar è stata presa stamattina presto. Dai giorni scorsi, almeno dal 24 novembre, vi sono eruzioni in modo irregolare e il 25 il vulcano ha lanciato cenere e lapilli in aria fino a 4mila metri avvolgendo l’area con “nuvole di cenere” e “piogge di cenere”. La pioggia di cenere ha oscurato la zona attorno all’aeroporto e ha creato problemi a tre villaggi, Besakih, Pempatan e Rendang. Il vento ha provocato “piogge di cenere” anche a sud-est nei villaggi di Amlapura, Amed, e Padangbai.

È dal mese di settembre che il Monte Agung presenta forti eruzioni, mettendo in crisi l’industria del turismo sull’isola. Lo scorso settembre la gente locale è stata costretta a fuggire le zone più pericolose, andando a vivere in ripari di emergenza. Migliaia di persone e i loro animali domestici hanno vissuto nei rifugi e poi erano ritornati fino a una nuova evacuazione lo scorso 24 novembre.

Sulle pendici del Monte Agung si trova l’antico tempio indù di Besakih, che è stato senz’altro danneggiato dalle ceneri.

La più potente eruzione del vulcano è avvenuta fra il 1963 e il 1964 e ha fatto mille morti.