Le suore di Madre Teresa attendono da Pechino il permesso di aprire una casa in Cina

Roma (AsiaNews) – Le suore di Madre Teresa hanno scritto una lettera al governo di Pechino e sono in attesa di una risposta per aprire una loro casa in Cina. Lo ha detto ad AsiaNews la superiora delle Missionarie della Carità, Sr Nirmala Joshi. Se la risposta sarà affermativa, le suore di Madre Teresa saranno il primo ordine cattolico internazionale ad aprire ufficialmente una sede nella Repubblica Popolare dai tempi di Mao Zedong.

Un fatto importante è che è stato il governo cinese ad aver chiesto alle suore di andare in Cina. "Loro vogliono che noi andiamo; noi da parte nostra siamo felici di andare", ha detto Sr Nirmala. La suora succeduta a Madre Teresa nella guida dell'ordine, racconta ad AsiaNews che nell'aprile scorso sono state contattate da una personalità del governo cinese con la proposta di aprire una casa in Cina. Pechino era da poco reduce dalla cattiva figura a livello internazionale, causata della sua assenza ai funerali di Giovanni Paolo II. Sr Nirmala pensa che nell'intenzione della Cina, la proposta alle suore di Madre Teresa è un "passo per aprire le relazioni diplomatiche con il Vaticano".

Benedetto XVI, informato della cosa ha incoraggiato le suore ad accettare e a visitare la Cina. A metà luglio Suor Nirmala si è recata in Cina per verificare la possibilità dell'apertura di una casa. Il 16 luglio, in compagnia di due suore e di un sacerdote, Sr Nirmala ha visitato Qingdao (Shandong), su invito del governo e del vescovo locale mons. Giuseppe Li Mingshu. Le suore hanno progettato di aprire una casa per anziani. Su consiglio del vescovo, Sr Nirmala ha scritto una lettera al governo cinese e da allora attende una risposta. "Pregate per noi – ha detto la suora ad AsiaNews – perché possiamo andare in Cina e servire coloro che sono più abbandonati".

Interrogato da AsiaNews, mons. Li ha detto che "il clima che si respira verso questa possibilità è più aperto e tranquillo ora rispetto al passato". Il vescovo ha aggiunto che "se le suore non hanno ricevuto risposta, forse vi è qualche difficoltà", riferendosi al fatto che "non vi sono ancora relazioni diplomatiche fra Cina e Vaticano".

A testimoniare del "clima buono" vi è il fatto che i giornali cinesi in agosto hanno pubblicato la notizia della visita di Suor Nirmala e della richiesta fatta a lei dal governo di Pechino.

"Questa possibilità – ha detto Suor Nirmala – è un lavoro che Madre Teresa sta facendo dal cielo". Madre Teresa ha visitato la Cina per tre volte, chiedendo di poter aprire una casa e prendersi cura dei "più poveri dei poveri". Ma per tre volte le è stato rifiutato il permesso. Una volta, un funzionario del Partito le ha risposto che in Cina "non ci sono poveri".

L'ordine di Madre Teresa ha avuto una funzione "rompighiaccio" nei rapporti fra Vaticano e Russia e fra Vaticano e Cambogia: le suore sono state le prime ad aprire una casa  a Mosca e a Phnom Penh, dopo un lungo periodo di persecuzione e di mancanza di libertà religiosa nei due paesi.