I dottori "a piedi scalzi", unici medici nei villaggi rurali

Negli anni '60 furono insegnati rudimenti di medicina a molti contadini per creare una presenza medica nell'intero Paese. Ancora oggi sono gli unici "medici" nelle zone rurali, non riconosciuti dalle autorità.


Pechino (AsiaNews/Scmp) – Yang Zhijun non ha titoli medici ed ha frequentato solo la scuola elementare. Sono però 28 anni che il governo ne ha fatto l'unico "medico" di un piccolo villaggio sulle montagne sud orientali nella regione di Ningxia.

Ogni giorno il "dottore a piedi scalzi", dalle 6 del mattino a mezzogiorno, coltiva il suo campo di lino. Poi torna a casa ed inizia l'attività medica. Il villaggio è a circa un'ora di auto dalla città di Xiji, sede della contea, ma i suoi circa mille abitanti – che parlano un dialetto locale e sono di etnia Hui – non possono permettersi di pagare la parcella delle visite (10 yuan, circa 1 euro) richiesta dai medici. Yang prende meno di 30 yuan al mese per le sue visite e altri 15 yuan al mese dal governo della contea per l'aiuto nella vaccinazione dei bambini del villaggio. Nella sua infermeria ci sono solo poche medicine elementari.

Questi sanitari di base nascono negli anni '60 quando, per implementare l'economia e la sanità nelle sperdute zone rurali, ad almeno una persona in ogni villaggio fu dato un indottrinamento di nozioni mediche fondamentali. Questo tentativo fu abbandonato negli anni '80, ma migliaia di dottori "a piedi scalzi" hanno proseguito la loro opera essenziale nelle zone agricole.

Non fanno parte del sistema sanitario ufficiale: Li Wenke, funzionario del Dipartimento sanitario della contea, riconosce che i "dottori" dei villaggi sono trattati in modo misero, ma spiega che le finanze locali non permettono ulteriori spese per loro. "Sono solamente contadini", aggiunge un funzionario della contea.  "Io – conferma Yang – devo coltivare il mio campo, come principale fonte di sostentamento".