Città del Vaticano (AsiaNews) - Le "ombre" che ostacolano l'Eucaristia, ma anche le luci offerte specialmente dai giovani sono state al centro delle riflessioni dei partecipanti al sinodo sull'Eucarista. La cultura della società di oggi, con il suo accettare solo ciò che si vede, osservano vescovi soprattutto del mondo occidentale, rende difficile comprendere appieno il significato del sacrificio eucaristico, con la reale presenza di Gesù. La partecipazione alla messa viene da un lato viene sottoposta al relativismo imperante: "ci vado se mi va", dall'altro viene resa a volte difficile da esigenze lavorative prodotte dal consumismo. Inattesa c'è però la testimonianza della "riscoperta" dell'adorazione eucaristica, anche notturna, da parte dei giovani.
Come nelle giornate scorse, ci sono state alcune testimonianze, come quella del vescovo romeno mons. Lucian Muresan, presidente della Conferenza episcopale sulla persecuzione negli anni del comunismo, che fece di tutto per "ridicolizzare" l'Eucaristia e distruggere la dignità dei fedeli. "Il comunismo ha promesso all'uomo il paradiso sulla terra, ed è riuscito a distruggere la coscienza dei nostri popoli dell'Est europeo; adesso per rifarla c'è bisogno di molto tempo".
Le "ombre" sull'Eucaristia
La difficile situazione in cui si trova l'Eucaristia, ha sostenuto mons. Manfred Scheuer, vescovo di Innsbruck , in Austria, "è anche una conseguenza della mancanza di orientamento teologico-dogmatico. Manca un nesso che conferisca unità agli aspetti dell'Eucaristia". Mons. Edward Ozorowski, ausiliare di Białystok, in Polonia, "la globalizzazione economica e il mercato libero fanno in modo che nel mondo ci sia sempre meno spazio per lo spirito di sacrificio". "A queste pressioni finiscono per cedere anche i cristiani. Essi cercano una religione facile, comoda senza precetti e senza croce". Per il cardinale olandese Adrianus Johannes Simonis, "la crisi arriva molto in profondità. Essa va identificata nel sentire e nel comprendere ciò che è dono, e ciò che è sacrificio. Una persona che riceve e ringrazia, sa cosa significa il donare e ha una sensibilità per il sacrificio, anche per l'oblazione sacrifica che è Cristo". A suo giudizio "cambiamenti strutturali come per esempio uomini sposati per accedere al sacerdozio non sembrano una soluzione".
Le "luci" vengono dai giovani
La riscoperta dell'Adorazione eucaristica, in particolare da parte dei giovani è stata evidenziata dal cardinale Camillo Ruini, vicario per Roma. Egli ha raccontato la sua esperienza: "nel silenzio prolungato dell'Adorazione essi trovano una migliore opportunità di rapporto personale con Cristo e con Dio Padre". Secondo mons. Jacques Perrier, vescovo di Tarbes e Lourdes, la "scoperta" da parte dei giovani ha la sua radice nel fatto che "queste generazioni non possono vivere senza immagini. Guardando l'Ostia, certamente, non vediamo Cristo, né nella sua divinità né nella sua umanità, ma fissiamo il nostro sguardo sul segno più diretto della sua presenza reale". Mons. Charles Maung, arcivescovo di Yangon, in Myanmar ha rilevato che solo " 2.500 parrocchie nel mondo adesso hanno l'Adorazione eucaristica perpetua. Circa 500 nelle Filippine, negli Stati Uniti le cappelle per l'adorazione perpetua sono circa 1.100, in Irlanda intorno alle 150, nella Corea del Sud circa 70 e ancor meno in India, nello Sri Lanka e nel Myanmar". Egli ha detto al Papa che "se fosse possibile istituire cappelle di adorazione perpetua in tutte le diocesi del mondo e in tutte le parrocchie possibili", sarebbe uno "splendido risultato per l'Anno Eucaristico".