Sinodo: niente comunione ai politici che difendono l'aborto

Il cardinale Lopez Trujillo afferma che le scelte in materia di morale sessuale e familiare hanno gravi conseguenze e non sono scelte personali.


Città del Vaticano (AsiaNews) - "I politici e i legislatori" che propongono o difendono "progetti di leggi inique" a sostegno del "delitto abominevole dell'aborto" ed anche dei "diversi attentati contro la vita" hanno "una grave responsabilità e devono porre rimedio al male fatto e diffuso per poter accedere alla Comunione".

La domanda se va negata la Comunione a quei legislatori che approvano leggi permissive in materia di morale sessuale e familiare è risuonata oggi, di nuovo, al Sinodo dei vescovi, posta dal cardinale Alfonso Lopez Trujillo, responsabile del Pontificio consiglio per la famiglia, dopo che a porla era stato due giorni fa scorsi mons. William Levada, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede.

"Sono abbastanza conosciute - ha detto oggi il card. Trujillo - le ambigue posizioni di lagislatori sul divorzio, sulle coppie di fatto, che almeno inplicitamente costituirebbero un'alternativa al matrimonio, sebbene queste unioni siano semplicemente una finzione giuridica, denaro falso messo in circolazione. Peggio ancora, quando si tratta di coppie dello stesso sesso, cosa finora sconosciuta nella storia culturale dei popoli e nel diritto, anche se non presentate come matrimonio. Certamente - ha aggiunto il poporato - ancora più distruttivo è presentare questa finzione giuridica come matrimonio e pretendere il diritto all'adozione dei bambini. Tutta questa tendenza, che può invadere tante nazioni, è chiaramente contraria al diritto divino, ai comandamenti di Dio, ed è negazione della legge naturale. Il tessuto sociale è ferito in modo letale. Ne consegue un influsso disatroso sui diritti e sulla verità riguardante l'uomo, il quale non coglie piu' il carattere trascendente del suo esistere come uomo, e si riduce a strumento e a un oggetto dei diversi attentati contro la vita, ad iniziare dal delitto abominevole dell'aborto. Si puo' permettere - si e' chiesto Trujillo - l'accesso alla comunione eucaristica a coloro che negano i principi e i valori umani e cristiani? La responsabilità dei politici e dei legislatori è grande. Non si può separare una cosidetta opzione personale dal compito sociopolitico. Non è un problema privato, occorre l'accettazione del Vangelo, del magistero e della retta ragione".

I politici e i legislatori "devono sapere che, proponendo o difendendo i progetti di leggi inique, hanno una grave responsabilita' e devono porre rimedio al male fatto e diffuso per poter accedere alla comunione con il Signore che è via, verità e vita".