Onu, al Consiglio di sicurezza si vota la risoluzione per la tregua in Siria. Dubbi sulla Russia

Il testo prevede una tregua di 30 giorni nel conflitto. L’obiettivo è garantire la consegna di aiuti umanitari e l’evacuazione dei malati a Ghouta est, enclave ribelle sotto assedio governativo. In cinque giorni di attacchi almeno 400 morti. Vittime anche a Damasco. Mosca minaccia il diritto di veto se il documento è sfavorevole all’alleato siriano.

 


Damasco (AsiaNews/Agenzie) - Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si riunisce oggi nella sede Onu al Palazzo di Vetro (alle 11 ora locale) per votare una bozza di risoluzione che prevede un cessate il fuoco di 30 giorni in Siria. L’obiettivo dei membri dell’assise è sancire una tregua nei combattimenti, con particolare riferimento all’offensiva governativa all’enclave ribelle di Ghouta est, per consentire la consegna di aiuti umanitari e l’evacuazione dei malati.

Tuttavia, a poche ore dal voto non vi è conferme su un sostegno al testo da parte della Russia, alleato - assieme all’Iran - della Siria nel conflitto. Il rappresentante di Mosca ha chiesto misure “fattibili”, lasciando da parte slogan “populisti”.

Mentre all’Onu la diplomazia è all’opera per raggiungere una tregua, l’aviazione siriana ha bombardato per il quinto giorno consecutivo Ghouta est. Il segretario generale Onu Antonio Guterres ha definito l’area un “inferno sulla terra”, con centinaia di vittime e feriti.

Ieri la Russia ha proposto una serie di emendamenti alla risoluzione proposta da Svezia e Kuwait, che presentava - a detta di Mosca - un linguaggio “irreale”. Inoltre, secondo il rappresentante del Cremlino i 15 Paesi membri dell’assise Onu non possono imporre tout court una tregua in Siria, senza consultare tutte le parti coinvolte.

Al momento non vi sono dettagli sulle modifiche chieste dalla Russia alla bozza di risoluzione. Il testo necessita di nove voti per essere approvato e non devono esserci veti da parte dei Paesi membri permanenti (fra i quali Mosca) del Consiglio. Dal marzo 2011, data di inizio del conflitto siriano, la Russia ha respinto, utilizzando il diritto di veto, altre 11 risoluzioni Onu.

Intanto a Ghouta est si continua a morire. Secondo le ultime informazioni, fornite da fonti vicine ai ribelli, le vittime sinora registrate sarebbero almeno 400. L’agenzia di Stato siriana denuncia infine la morte di un bambino e il ferimento di altre sei persone nel distretto di Barzeh, a Damasco, oggetto del lancio di razzi e colpi di mortaio da parte delle milizie anti-governative.